La Giunta dell’Emilia-Romagna annuncia che, entro fine giugno, il 10% della popolazione sarà sottoposto al test sierologico: un piano regionale proposto con grande enfasi ma che si scontra con l’ovvietà dei numeri. Uno screening che interessa solo il 10% degli emiliano-romagnoli potrebbe presentare limiti evidenti quando si tratterà di tirare le somme per comprendere appieno la diffusione del virus. Inoltre, il “puntare” a 10mila tamponi giornalieri entro fino maggio e a 15-20mila entro l’autunno, suona un po’ come il voler diluire maggiormente nel tempo questa fondamentale indagine, addirittura procrastinando l’obiettivo più importante a dopo l’estate. Evidentemente serve uno sforzo maggiore per giungere in tempi più rapidi a risultati che consegnino una fotografia quanto più vicina possibile alla realtà. L’impegno, sul piano degli investimenti, deve essere allora più deciso: in questa fase ispirarsi al modello veneto a nostro avviso può essere davvero di grande aiuto.
Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia