Tra i tanti soggetti in prima linea in questo momento di crisi – certamente tutto il comparto sanitario, gli addetti del settore alimentare, i commessi, e tanti altri – non bisogna dimenticare chi gestisce i nostri rifiuti ogni giorno. In particolare gli operatori che ogni mattina e ogni sera viaggiano per le nostre strade a raccogliere sacchi, bidoni, cassonetti e scarti abbandonati. Un lavoro duro quanto necessario, diventato ancora più complesso con le attuali disposizioni di sicurezza.
Questi addetti – alcune migliaia nella nostra regione – hanno il compito di liberarci della presenza ingombrante degli scarti che le nostre case producono a ritmi incessanti.
Una presenza ingombrante, tanto che la raccolta giornaliera della nostra regione viaggia tra le 7-8000 tonnellate al giorno (un po’ meno in questo periodo per la diminuzione delle attività commerciali). Dall’inizio della crisi sarebbe un volume di rifiuti equivalente a riempire piazza Maggiore a Bologna con una torre di 200 metri, abbondantemente sopra un milione di metri cubi. Questo a ricordarci quanto il nostro sistema economico e di vita generi scarti e abbia bisogno di un complesso sistema di gestione e di impianti di recupero e trattamento. Si tratta di una filiera importante che ha visto crescere sempre di più gli addetti: quelli della raccolta, con la diffusione di modalità porta a porta, e quelli degli impianti di riciclo, man mano che la nostra raccolta differenziata cresceva (+3,7% nel 2018).
Ma la presenza discreta degli operatori ecologici – anche molti soggetti svantaggiati reinseriti dalle cooperative sociali – in questi giorni di strade deserte è diventato molto più evidente, tanto che in diversi territori chi raccoglie i rifiuti porta a porta si è trovato biglietti di ringraziamento per il servizio svolto.
Anche per questo Legambiente ha voluto ringraziare gli operatori, pubblicando sul proprio profilo Facebook, una serie di foto degli addetti dei vari territori.
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Ufficio Stampa – Legambiente Emilia Romagna