Accesso agevolato al credito e al Fondo speciale di garanzia, sospensione dei mutui e credito d’imposta per il pagamento dei canoni di locazione e delle spese di sanificazione anche al Terzo Settore, all’associazionismo di promozione sociale e di volontariato. A tutti quei soggetti, quindi, che grazie all’impegno di tanti, garantiscono servizi e opportunità fondamentali per la comunità.
Lo hanno chiesto al Governo la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, Elly Schlein, e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, inviando una lettera ai ministri dell’Economia, Gualtieri, e del Lavoro, Catalfo.
La lettera anticipa al Governo l’intenzione della Regione di proporre un emendamento in sede di conversione del “decreto liquidità” per il tramite della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, per consentire l’accesso al Fondo di garanzia anche ai soggetti non costituiti in forma di impresa.
Ma non solo. Allo studio da parte della Regione Emilia-Romagna ci sono anche misure ad hoc, di livello regionale, per poter fornire un ulteriore supporto al Terzo Settore, alle associazioni di promozione sociale e di volontariato che stanno contribuendo anche alla gestione dell’emergenza.
Il “decreto liquidità”, varato il 9 aprile scorso, prevede agevolazioni per l’accesso al credito guardando soprattutto alle piccole e medie imprese ma escludendo da tale possibilità i soggetti non costituiti in forma d’impresa.
L’emendamento che verrà presentato attraverso la Conferenza delle Regioni si pone in continuità con quanto già previsto dall’art. 22 del DPCM sulla Cassa integrazione, che include espressamente il Terzo settore, compresi gli Enti religiosi civilmente riconosciuti.
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