Confagricoltura Bologna, in linea con l’appello dell’organizzazione a livello nazionale, chiede che venga data la possibilità al settore forestale di ripartire con la piena operatività. Sono circa un centinaio le aziende del comparto nell’area metropolitana, per lo più nella zona dell’Appennino: un ulteriore periodo di fermo creerebbe conseguenze negative, oltre che economiche, dal punto di vista ambientale.
“La filiera del bosco-legno – sottolinea Confagricoltura Bologna – può riprendere l’attività nel pieno rispetto delle norme sanitarie imposte dai decreti anche nella nostra provincia”. L’impegno degli imprenditori forestali e agro-forestali è fondamentale per l’economia dei territori montani, ma anche per la prevenzione del dissesto idrogeologico e degli incendi: una riattivazione tardiva della filiera, con un ulteriore periodo di abbandono delle foreste, può amplificare il rischio di incendi con l’avvicinarsi della stagione estiva.
Le realtà dell’Appennino bolognese sono impegnate in particolare nella produzione di legname da ardere: quest’attività, ferma dal 24 marzo scorso, sarebbe possibile fino al 30 aprile, scadenza fissata per i piani di taglio. “Chiediamo una ripartenza veloce del settore” insiste Confagricoltura Bologna. Oggi si produce in vista del prossimo autunno-inverno, una carenza di prodotto locale porterebbe inevitabilmente a un aumento della domanda dall’estero creando quindi una condizione di svantaggio per gli imprenditori forestali bolognesi e italiani. Quelli agro-forestali, invece, rischiano di ritrovarsi a dover portare avanti l’attività forestale in un periodo in cui solitamente si dedicano a quella agricola: altro scenario che creerebbe problemi. Lo stop sta generando conseguenze negative anche per la filiera del legname del castagno da opera. In questo momento le aziende agro-forestali sono ferme anche con l’attività connessa di manutenzione del verde.
“Quel che chiediamo come organizzazione – ribadisce Confagricoltura Bologna – è che il governo tenga conto delle richieste che arrivano da un settore strategico, visto che si sta ragionando sulla riapertura di alcune attività. Abbiamo già perso settimane importanti: a livello locale, ciò che possiamo garantire è una gestione oculata e di buonsenso, collaborando con enti competenti e organismi di controllo”.
Ufficio Stampa Confagricoltura Bologna