Coronavirus, in Emilia-Romagna 1.739 i casi positivi, 718 in cura a casa, 38 i guariti
In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.739 i casi di positività al Coronavirus,
206 in più rispetto all’aggiornamento di ieri pomeriggio. Passano da
5.167 a 6.640 i campioni refertati. Si tratta di dati disponibili e
accertati alle ore 12, sulla base delle richieste istituzionali.
Complessivamente, ci sono 718 persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 104 (6 in più rispetto a ieri). E salgono a 38 (ieri erano 31) le guarigioni,
37 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè
asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate
all’infezione e 1 dichiarata guarita a tutti gli effetti perché
risultata negativa in due test consecutivi.
Purtroppo, però, crescono anche i decessi, passati da 86 a 113: 27, quindi, quelli nuovi,
che riguardano 22 uomini e 5 donne; la maggior parte delle persone
decedute aveva patologie pregresse, in qualche caso plurime, mentre per 9
pazienti sono ancora in corso gli approfondimenti. I nuovi decessi si
sono registrati 13 nella provincia di Piacenza, 4 a Parma, 4 in quella di Rimini, 3 a Reggio Emilia, 2 a Modena (di cui 1 deceduto a domicilio) e 1 a Bologna (del circondario imolese, relativo a un uomo di Medicina).
In
dettaglio, questi sul territorio i casi di positività, che si
riferiscono sempre non alla provincia di residenza ma a quella in cui è
stata fatta la diagnosi: Piacenza 664 (31 in più rispetto a ieri), Parma 378 (53 in più), Rimini 245 (39 in più), Modena 163 (36 in più), Reggio Emilia 114 (10 in più), Bologna 108, di cui 42 del circondario imolese (complessivamente 22 in più, di cui 5 del circondario imolese), Ravenna 31 (7 in più), Forlì-Cesena 24 (di cui 17 Forlì e 7 Cesena, complessivamente 4 in più, di cui 1 a Cesena e 3 a Forlì), Ferrara 12 (4 in più rispetto a ieri).
‘Insieme si può: l’Emilia-Romagna contro il Coronavirus’: un conto corrente per le donazioni.
La generosità dei cittadini non si ferma. Di fronte ai tanti che hanno chiesto di fare donazioni, la Regione ha deciso già da oggi di mettere a disposizione di chiunque voglia dare un contributo per la gestione dell’emergenza sanitaria il conto corrente della Protezione civile regionale dell’Emilia-Romagna (Iban: IT69G0200802435000104428964). Le donazioni si possono fare anche dall’estero, utilizzando il codice BIC SWIFT: UNCRITM1BA2. Con la causale di versamento ‘Insieme si può: l’Emilia-Romagna contro il Coronavirus’. Anche in questa circostanza, come è stato fatto per la ricostruzione post sisma, ogni euro raccolto e il suo utilizzo verranno resocontati pubblicamente.
La generosità delle Aziende
E continua ad arrivare alla Regione la disponibilità di Aziende che vogliono dare il proprio sostegno. Oggi è la volta di Unilever Italy Holdings Srl, pronta afornire gratuitamente, come primo supporto, prodotti igienizzanti e disinfettanti per il personale in prima linea nel contrasto alla diffusione del virus, in particolare prodotti per la pulizia generica e prodotti specifici per dispositivi clinici e attrezzature mediche. Un’altra mano tesa arriva da Fater Spa, che per dare un segnale concreto di vicinanza all’Emilia-Romagna offre una fornitura a titolo gratuito di candeggina profumata per l’igienizzazione di locali e spazi pubblici. Anche a queste aziende, oltre che a tutti i cittadini che vorranno fare una donazione, va il “grazie di cuore” dell’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, del commissario ad acta, Sergio Venturi, e di tutta la Regione Emilia-Romagna.
Punti triage e strutture sanitarie
La situazione è confermata rispetto a ieri: le ultime novità riguardavano il potenziamento dei triage di Mirandola e Vignola (MO) con l’installazione di due ulteriori tende, in aggiunta alle roulotte prima utilizzate, a loro volta dedicate alla funzione di punto informativo. Complessivamente, dunque, sono 17 i punti triage, così distribuiti: 3 in provincia di Piacenza (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni); 3 in provincia di Parma (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro); 3 in provincia di Reggio Emilia (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla); 5 in provincia di Modena (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo nel Frignano e Modena città, dove la tenda è davanti alla sede del 118, a supporto degli operatori); 1 nella città metropolitana di Bologna (Imola); 1 in provincia di Ferrara (Cento, Ospedale Santissima Annunziata); 1 nella Repubblica di San Marino
Dispositivi di protezione individuale
Sono state consegnate 31.000 mascherine modello ffp2, arrivando a un totale di 131.000. Consegnate anche le prime 80.000 mascherine chirurgiche; confermato il dato delle 3.180 mascherine modello ffp3 e delle 738 tute mono uso.
Ulteriori consegne sono attese fin dalle prossime ore. Tutto il materiale viene portato al deposito sanitario regionale di Reggio Emilia, da cui viene distribuito secondo i criteri prefissati, a uso esclusivo di medici, infermieri e personale sanitario. Si ricorda ai cittadini che l’Agenzia non provvede a distribuire alcun dispositivo di protezione individuale.
Carceri e strutture penitenziarie
Si sta smontando il modulo per filtrare gli accessi installato davanti al carcere della Dozza (Bologna); nei prossimi giorni saranno valutate nuove soluzioni.
Quanto alle esigenze segnalate da carceri e strutture penitenziarie, è in corso di allestimento una tenda davanti al carcere di Piacenza, che si va ad aggiungere a quelle già attive davanti alle carceri di Ferrara, Forlì, Rimini, Ravenna e Parma, e alla casa circondariale di Castelfranco Emilia (Mo).Infine, è presente un gazebo nel cortile davanti al Tribunale dei Minori di Bologna, in via del Pratello, per offrire riparo a parenti, avvocati e persone in attesa di accedere all’edificio.
Volontariato
Il nucleo di volontari più numeroso che risulta oggi in attività è quello del coordinamento di Piacenza (14 unità), in parte impegnati nei lavori in corso davanti al carcere. A ieri, le giornate di volontari erano 776, svolte in attività di logistica, senza alcun coinvolgimento sanitario.
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