Serve chiarezza su temi importanti sia per quanto riguarda la gestione delle Case di cura per anziani sia per quanto attiene la gestione delle attività di ristorazione. Stiamo infatti ricevendo numerose segnalazioni relative alla interpretazione del nuovo decreto: sulle case di riposo, ad esempio, alcuni responsabili di struttura chiedono di dettagliare cosa si intenda con “rigorosamente”, avverbio introdotto nella versione ultima della disposizione per quanto riguarda la limitazione agli accessi. Occorre dunque una nota specifica in merito alla gestione dei visitatori di queste strutture, con riferimento ai parenti degli ospiti ma anche a coloro che vi entrano per altri motivi non attinenti le visite.
Altro punto dolente riguarda lo svolgimento delle attività di ristorazione. Non si comprende, infatti, come possano essere gestite le serate con molti avventori, come quelle del fine settimana ed in particolare la serata dell’8 Marzo, che notoriamente porta afflusso ai locali (ad esempio: una pizzeria potrà quella sera organizzare una serata musicale o lo stessa potrà avvenire soltanto in modalità “ascolto”, da seduti, senza possibilità di ballo?)
Le modalità operative devono essere chiare ed uniformi, sia nell’interesse della salute pubblica ma anche tenuto conto della particolare congiuntura economica in cui versa il nostro territorio. Ritengo che infatti che queste tematiche avrebbero dovuto anch’esse essere oggetto di confronto congiunto in seno ai Distretti ed alle Unioni, quindi in Città metropolitana, soprattutto se perdurerà l’emergenza.
Marta Evangelisti, consigliera metropolitana Uniti per l’Alternativa