La Conferenza Unificata, nella seduta del 18 dicembre a Roma, ha dato il via libera al decreto di riparto del fondo destinato al trasporto rapido di massa del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Bologna è risultata la città italiana che ha ricevuto più risorse: 509 milioni di euro destinati alla realizzazione della prima linea del tram. Si tratta del primo fondamentale intervento di attuazione delle azioni previste dal nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) approvato dalla Città metropolitana il 27 novembre che ha tra i suoi principali obiettivi l’implementazione del Trasporto Pubblico Metropolitano.
La Giunta del Comune di Bologna, nell’ultima seduta, ha approvato la delibera che riguarda il progetto di fattibilità tecnica e economica della prima linea del tram che collegherà Borgo Panigale con i due capolinea previsti uno in zona Fiera-Michelino l’altro alla facoltà di Agraria, servendo importanti poli attrattori tra i quali l’Ospedale Maggiore, il centro storico, la Stazione Centrale e la Fiera, oltre alle zone urbane di Borgo Panigale, di Santa Viola, della Bolognina, di San Donato e del Pilastro. Il progetto ha preso avvio nel 2018 ed è proseguito nel 2019. Questo passaggio consente ora di realizzare la progettazione definitiva seguendo anche le indicazioni emerse durante il percorso di informazione e di coinvolgimento della cittadinanza condotto dalla Fondazione per l’Innovazione Urbana.
Sono state anche scelte le alternative di tracciato lungo la linea per quanto riguarda il passaggio in centro storico, nella zona San Donato e in quella del Pilastro. Le indicazioni per il progetto definitivo tengono conto di vari fattori come l’attrattività in termini di domanda di trasporto potenziale, gli impatti generati sulla rete stradale, gli impatti generati sull’assetto del restante sistema di trasporto pubblico e sul tessuto urbano interessato, l’effetto di riqualificazione indotto dalla realizzazione della tranvia.
Per quanto riguarda il passaggio della linea tranviaria in centro storico, che avverrà senza realizzare la linea aerea di contatto per i tram, la scelta è di transitare in via Ugo Bassi e via Indipendenza. Questo implica anche la decisione di consentire l’accesso su via Indipendenza esclusivamente ai mezzi tranviari, ai pedoni e ai ciclisti per l’intera settimana (e non solo nei giorni di sabato e domenica).
Nella zona di San Donato la scelta è risultata quella di prevedere il passaggio da via Serena e via della Repubblica, consentendo di ampliare il bacino di utenza servito dalla Linea Rossa, senza causare penalizzazioni in termini di efficienza della linea stessa, evitando per contro l’area di piazza Spadolini già oggetto di recente riqualificazione.
Al Pilastro infine la scelta è ricaduta sull’itinerario che percorre le strade interne al quartiere, cioè via Pirandello, via Casini, via Frati, via Sighinolfi e via Larga, andando così a servire in modo più efficace il nucleo centrale e i residenti e facendo divenire il progetto anche un’occasione di valorizzazione della zona.
La realizzazione della prima linea costituirà anche un’importante occasione di riqualificazione urbana lungo il percorso. In particolare per quanto riguarda il capolinea di Borgo Panigale dove oltre al deposito dei mezzi e alla sede di gestione della rete tranviaria verrà realizzato un nuovo parco urbano e per via Riva di Reno con la scopertura di un tratto del canale di Reno, la valorizzazione pedonale dell’asse stradale e l’adozione di soluzioni progettuali per il miglioramento microclimatico.
Il percorso di informazione e coinvolgimento della cittadinanza condotto dalla Fondazione Innovazione Urbana proseguirà nel 2020, oltre che con le attività di prossimità nei quartieri, anche attraverso un sito appositamente dedicato all’opera ( untramperbologna.it) dove si potranno trovare tutte le informazioni relative al progetto e dove ci sarà una sezione dedicata all’interazione con i cittadini. Il sito sarà on line a partire dalla metà di gennaio 2020.
Ufficio Stampa Città metropolitana