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Sanità, accordo Regione-sindacati: 12 milioni per il personale

La Regione Emilia-Romagna continua a investire nel personale della sanità, puntando su formazioneinnovazione e sostegno ai dipendenti con 12 milioni di euro destinati al comparto.

Cinque milioni di euro l’anno, già a partire dal prossimo, per favorire la partecipazione all’attività didattica dei corsi di laurea di primo livello, abilitanti delle professioni sanitarie; almeno 3 milioni di incentivi per chi, nel settore, si occupa di attività di progettazione e servizi di fornitura (gare d’appalto, acquisti); altri 4 milioni per interventi di sostegno ai dipendenti del Servizio sanitario regionale, a partire da chi svolge il ruolo di caregiver.

È quanto prevede l’Accordo firmato in questi giorni dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dall’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, e da Cgil, Cisl, Uil Emilia-Romagna, Confederali e Funzione Pubblica.

L’Accordo in sintesi

I firmatari hanno concordato sull’opportunità di sostenere ulteriormente la partecipazione – sperimentazione, questa, avviata nel 2017 – del personale delle Aziende sanitarie all’attività didattica dei corsi di laurea di primo livello abilitanti delle professioni sanitarie. A questo scopo, la Regione destinerà, a partire dal 2020, 5 milioni di euro l’anno, attraverso un adeguamento del fondo destinato.

Le Aziende – altro punto dell’intesa – dovranno attivare i percorsi necessari per far confluire sui fondi contrattuali le risorse per l’incentivazione di attività di progettazione e servizi di fornitura: a questa voce la Regione s’impegna a destinare almeno 3 milioni di euro.

Ancora, un impegno di almeno 4 milioni di euro per la promozione di politiche regionali per i dipendenti delle Aziende sanitarie, con particolare riferimento ad alcune azioni prioritarie: il sostegno ai caregiver, ovvero le persone che si prendono cura di familiari non autosufficienti; la promozione di iniziative e azioni positive in linea con il raggiungimento degli obiettivi posti dall’attuale normativa a sostegno della maternità e delle cure parentali; lo sviluppo di azioni dirette al miglioramento della qualità del lavoro e del benessere organizzativo, anche in riferimento alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e al “lavoro agile” (smart working). Proprio a questo proposito, i firmatari hanno convenutodi introdurre, in via sperimentale e per la durata di 24 mesi, lo strumento del lavoro agile all’interno delle Aziende del Servizio sanitario regionale per un contingente di almeno 350 unità.

È stata condivisa la necessità di mantenere le politiche di stabilizzazione del personale attraverso la previsione di una riserva, come previsto peraltro dalla normativa, per coloro che hanno 3 anni di anzianità al momento della data di emanazione del bando. Sono stati individuati, inoltre, alcuni temi su cui continuare a lavorare, in un’ottica di sviluppo e valorizzazione professionale degli operatori: la copertura del turn-over di tutti i ruoli, pari ad almeno il 100% del personale cessato, e le progressioni tra le categorie di inquadramento del personale del comparto sanità, sviluppando pienamente le quote di riserva.

13mila assunzioni nel periodo 2016 – settembre 2019

Tredicimila assunzioni a tempo indeterminatodi cui oltre 4.000 stabilizzazioni, nel periodo 2016 – settembre 2019 all’interno del Servizio sanitario regionale. Un risultato reso possibile grazie a un investimento della Regione di 24 milioni di euro,che ha garantito una copertura del turnover, nel 2019, del 200%. Una percentuale unica in Italia.

Dei 13mila assunti, 9.900 sono personale del comparto (dunque infermieri, operatori sociosanitari, ostetriche, tecnici di radiologia, fisioterapisti, personale sanitario tecnico/amministrativo); 3.100 sono dirigenti (medici, farmacisti, veterinari).

La copertura del turnover complessiva nel periodo considerato (2016 – settembre 2019) è stata del 125%, di cui 150% per gli infermieri (ne escono 2, ne vengono assunti 3 a tempo indeterminato) e 130% per i medici (ne escono 4 e ne vengono assunti 5 a tempo indeterminato). La copertura del turnover per il 2019 è del 200%.

Tra gli effetti del massiccio piano di assunzioni, c’è l’abbassamento dell’età media del personale medico: dei 13mila assunti a tempo indeterminato, al momento dell’assunzione 9.200 avevano meno di 40 anni e 3.700 meno di 30 anni. Calcolando l’età media degli assunti a tempo indeterminato il risultato è di 35 anni, di cui 38 per i medici e 31 per gli infermieri.

regione.emilia-romagna.it

Gianluca Stanzani:
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