Sono stati assegnati mercoledì 27 novembre in Consiglio metropolitano i Premi Palazzo Malvezzi 2019. Tre i premiati per questa prima edizione ai quali il sindaco metropolitano Virginio Merola ha consegnato una riproduzione tridimensionale dell’ingresso di Palazzo Malvezzi e una pergamena che riporta le motivazioni:
- Rosina Alessandroni “che grazie alla sua lungimiranza ha contribuito ad annoverare l’Ospedale Sant’Orsola e la sanità bolognese quale polo di assoluta eccellenza nazionale nella cura e sostegno dei neonati prematuri”;
- Leo Nucci, baritono di fama internazionale che “con la sua attività ha promosso l’immagine della città metropolitana come luogo di cultura e di eccellenza artistica, nel solco della storica tradizione lirica del nostro territorio”
- Davide Scazzieri, che ha legato il suo nome all’Istituto di Riabilitazione di Monte Catone dove “dopo i suoi innumerevoli successi sportivi, ha insegnato ai ragazzi ricoverati a cimentarsi con la disciplina del Tennistavolo e soprattutto a non arrendersi mai, a ripartire da zero come aveva fatto lui stesso dopo un terribile incidente”.
La scelta dei candidati è stata approvata all’unanimità dal Consiglio, e la cerimonia è stata preceduta da una breve presentazione di ciascun candidato da parte di Michela Mian (presidente dell’Associazione Cucciolo) per Rosina Alessandroni, Matteo Montanari (sindaco di Medicina in rappresentanza del Circondario Imolese) per Davide Scazzieri e Maurizio Fabbri (sindaco di Castiglione dei Pepoli e presidente dell’Unione Appennino bolognese) per Leo Nucci.
“Le persone che oggi ricevono il nostro riconoscimento – ha sottolineato il sindaco Virginio Merola – si sono distinte per generosità e capacità contribuendo con la loro attività a diffondere i valori che contraddistinguono da sempre la nostra comunità, in ambito sanitario, sociale, sportivo e culturale”.
Il Premio Palazzo Malvezzi è stato istituito con l’obiettivo di diffondere i valori della comunità metropolitana bolognese e sensibilizzare la cittadinanza in merito al ruolo, alle funzioni e alle competenze della Città metropolitana.
Il riconoscimento viene assegnato, in via ordinaria, ogni anno entro il mese di dicembre con delibera del Consiglio metropolitano.
Il Premio viene conferito ad uno o più soggetti della realtà locale imprenditoriale, culturale, artistica, sportiva, sociale o di altro campo di rilevante interesse pubblico, le cui attività hanno apportato benefici in termini di sviluppo economico-sociale al territorio e alla comunità, contribuendo a valorizzarne le capacità, le peculiarità e a promuoverne l’immagine.
I premiati della prima edizione – motivazioni
Rosina Alessandroni
Marchigiana di nascita ma bolognese di adozione, grazie alla sua lungimiranza ha compreso quali fossero i bisogni e le necessità del neonato prematuro e della sua famiglia mediante l’ideazione e realizzazione di protocolli specifici che hanno contribuito ad annoverare l’Ospedale Sant’Orsola e la sanità bolognese quale polo di assoluta eccellenza nazionale nella cura e sostegno dei neonati prematuri.
Nel corso della sua quarantennale carriera, che si concluderà fra pochi giorni, è stata inoltre un punto di riferimento anche per oltre un centinaio di medici specializzandi dei quali ha supervisionato, sempre con l’empatia che la contraddistingue, la formazione.
Leo Nucci
Nato a Castiglione dei Pepoli. Baritono di fama internazionale, protagonista indiscusso per decenni nei teatri di tutto il mondo: dalla Scala di Milano alla Royal Opera House di Londra, fino al Metropolitan di New York e all’Opera di Parigi. A 52 anni dal suo debutto nel ruolo di Figaro nel “Barbiere di Siviglia” lo scorso 10 ottobre, al Teatro Regio di Parma, ha dato il suo addio alle scene, in occasione del Festival Verdi. Autore di cui è stato un interprete sopraffino, in particolare nel “Rigoletto” dove Nucci ha saputo mostrare al mondo la sua camaleontica maestria vocale e drammaturgica, bissata in oltre 550 recite.
Con la sua attività ha promosso l’immagine della Città metropolitana come luogo di cultura e di eccellenza artistica, nel solco della storica tradizione lirica del nostro territorio.
Davide Scazzieri
Nato a Bologna ha legato il suo nome all’Istituto di Riabilitazione di Monte Catone alle porte di Imola. Qui, dopo i suoi innumerevoli successi sportivi, ha insegnato ai ragazzi ricoverati a cimentarsi con la disciplina del Tennistavolo. Ma soprattutto ha insegnato loro a non arrendersi mai, a ripartire da zero come aveva fatto lui stesso dopo un terribile incidente, caparbietà che gli ha permesso di arrivare a partecipare addirittura alle Olimpiadi di Londra 2012.
Le motivazioni per cui gli viene assegnato il Premio vanno al di là dei risultati sportivi ottenuti nella sua carriera. Davide incarna in sé molteplici ideali positivi, con la sua attività ha apportato benefici a decine di ragazzi e ragazze ed è stato un esempio per l’intera comunità metropolitana.
Ufficio stampa Città metropolitana