Calderara di Reno, 1 novembre 2019. Dal prossimo anno il 4 novembre sarà il giorno del Santo Patrono di Calderara di Reno. Lo ha deciso ieri sera il consiglio comunale, approvando una delibera che porta a compimento un lavoro condiviso da tempo tra Comune e parrocchie del territorio: il protomartire San Vitale, venerato a Bologna dove a lui e a Sant’Agricola è dedicata una chiesa parrocchiale, oltre che una via di grande importanza e il quartiere nel quale è situata, sarà dal 2020 il protettore di Calderara, nel cui territorio sorge una parrocchia a lui intitolata.
La decisione
Il testo della delibera approvata ieri chiarisce il motivo della decisione: la città ha fin qui festeggiato San Petronio, patrono di Bologna, “più per ragioni di opportunità che per venerazione, ma in realtà venera come proprio protettore San Vitale, la cui ricorrenza è il 4 novembre”. Il senso dell’istituzione della giornata dedicata al protettore è dunque questo: identificare chiaramente la comunità calderarese, conferendo un senso alla sua storia e alle sue radici. Circa un anno fa il parroco di Santa Maria di Calderara don Marco Bonfiglioli, facendosi portavoce degli altri parroci del territorio, aveva espresso il desiderio di un patrono autenticamente calderarese, indicando come data il 4 novembre, per la Chiesa il giorno dedicato a San Vitale, e suggerendo occasioni di incontro e festa per caratterizzare la giornata sotto i profili civile e religioso. Oggi quella proposta, con la decisione del consiglio comunale, è diventata realtà: dal 2020, laddove previsto dai contratti, il 4 novembre sarà per chi lavora a Calderara giornata di sospensione lavorativa.
San Vitale
San Vitale, il martire schiavo, morì a Bologna tra la fine del terzo e l’inizio del quarto secolo insieme al suo proprietario, Agricola: entrambi erano stati fatti oggetto di persecuzione, ma avevano portato avanti il loro credo cristiano fino alla morte. Il loro culto fu fortemente voluto da Ambrogio, vescovo di Milano, che aveva apprezzato soprattutto il fatto che i due, profondamente amici, si fossero presentati al martirio nella stessa condizione, e non in quella di padrone e schiavo. Tutto questo a Bologna, nella città che circa un millennio dopo, nel XIII secolo, avrebbe proclamato l’abolizione della schiavitù e la liberazione dei servi della gleba mettendola nero su bianco nel “Liber Paradisus”. Oggi Calderara istituzionalizza il suo culto per il “Santo bolognese”, e durante i 12 mesi di avvicinamento al primo festeggiamento vedrà momenti pubblici di riflessione e informazione dedicati alla figura del protettore e alla presenza del culto di San Vitale già nel Medio Evo. San Vitale di Reno appare infatti come toponimo da diversi secoli, e non ebbe dubbi l’arcivescovo di Bologna Lambertini (che sarebbe poi divenuto Papa Benedetto XIV), nel chiedere che la nuova chiesa, costruita tra il 1733 e il 1748, fosse intitolata al “santo bolognese”. La chiesa è, pur con diversi restauri, quella che sorge ancor oggi in territorio di Lippo, poco distante dal centro di Calderara.
Il commento
Il sindaco Giampiero Falzone sottolinea l’importanza della decisione del consiglio comunale: “Abbiamo deciso di istituire il Santo Patrono di Calderara, d’accordo coi parroci del territorio, per consolidare, insieme a tante azioni che stiamo adottando, l’identità del nostro paese e valorizzarne così le peculiarità. Dobbiamo essere una comunità che fa dell’unione di storie, identità e tradizioni la sua forza. È un’opportunità il fatto che la città possa festeggiare il proprio protettore, anche perché all’atto della sua fondazione risalente al 1802 il Comune era denominato appunto San Vitale e Calderara. Mi impegno sin d’ora a organizzare momenti pubblici di approfondimento, perché dal prossimo anno il 4 novembre sia il giorno di festa dei calderaresi”.
Ufficio stampa Comune Calderara di Reno