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Uno studio mette a confronto le Università delle città metropolitane italiane

Bologna è in assoluto il polo universitario metropolitano maggiormente attrattivo a livello nazionale, il secondo dopo Milano in termini relativi, con 34.538 studenti residenti in altre regioni italiane nell’anno accademico 2017-2018 (il 46% degli “esterni” proviene dalle regioni di Sud e Isole, il 28% dal Centro, l’11% dal Nord Ovest e il 15% dalle altre regioni del Nord Est). Inoltre – al contrario di quello che avviene in quasi tutte le altre università italiane – aumenta il numero di iscritti e soprattutto di laureati (+18% nel periodo 2012-2017, seconda solo a Milano).

Sono alcuni dei dati che emergono dallo studio effettuato dal Servizio Studi e Statistica per la programmazione strategica di Palazzo Malvezzi che per la prima volta mette a confronto le 14 Città metropolitane italiane in ordine all’offerta formativa universitaria pubblica (università statali e politecnici), basato sulle statistiche ufficiali del MIUR.

Nei poli universitari insediati nelle 14 Città metropolitane si concentra, in termini di iscritti, oltre il 60% dell’offerta formativa universitaria del Paese (dati Anno Accademico 2017-2018). Gli iscritti si concentrano soprattutto a Roma, Milano e Torino e Napoli, poli che contano circa 100.000 studenti mentre Bologna, con quasi 80.000 iscritti, si colloca al quinto posto.

Le Città metropolitane che registrano il maggior numero di iscritti universitari ospitano in genere diversi atenei pubblici (4 a Roma e a Napoli, 3 a Milano, 2 a Torino, Bari, Venezia), mentre Bologna, che si colloca al quinto posto per numero di iscritti nell’AA 2017-2018, ospita un solo ateneo pubblico, che ha sedi però anche nelle città di Ravenna, Forlì, Cesena, Rimini.

Benchè si registri un segnale di recupero nell’ultimo biennio il numero di iscritti alle Università pubbliche italiane continua a calare, con oltre 88.000 unità in meno dal 2012.

Complessivamente, i poli universitari metropolitani perdono oltre 58.000 iscritti (il 62% dell’intero calo nazionale). La decrescita si articola però nei diversi poli in modo differenziato, e Bologna in particolare è in controtendenza, assieme a Torino, Milano e Venezia.

Sempre in questo periodo i laureati calano in modo deciso nella metà circa dei poli metropolitani, prevalentemente al Sud e nelle Isole. Crescono allo stesso tempo nei poli del Nord, e in misura minore a Napoli, Roma e Bari. A Bologna, secondo polo dopo Milano, i laureati crescono nel periodo di quasi il 18%.

L’incidenza percentuale degli studenti stranieri sul totale degli iscritti ad Università e Politecnici dei poli metropolitani vede in testa alla classifica i principali poli universitari del Nord Ovest (Milano, Torino e Genova) seguiti da Bologna (con 7,9 stranieri per 100 iscritti), che si colloca comunque al di sopra della media nazionale (6,7 stranieri per 100 iscritti).

In valore assoluto, ai primi posti troviamo Milano, Roma e Torino, mentre Bologna mantiene comunque il quarto posto, con 6.349 stranieri studenti.

La Città metropolitana di Bologna ha avviato un progetto più ampio di confronto di indicatori statistici fra le 14 Città metropolitane italiane, che verranno confrontati annualmente, e la cui prima edizione sarà resa pubblica a inizio 2020. Gli indicatori riguardano le principali tematiche relative a popolazione, imprese e lavoro, condizioni economiche, sicurezza e salute dei cittadini, istruzione e formazione, turismo e offerta culturale.

questo link la ricerca completa.

Ufficio stampa Città metropolitana

Gianluca Stanzani:
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