Sono 120 le situazioni di crisi aziendale trattate dal Tavolo metropolitano di salvaguardia dal 1° gennaio 2015 al 30 settembre 2019 (di cui 23 ancora in corso), tra quelle trattate tramite attività di mediazione in sede metropolitana, le azioni di monitoraggio e la partecipazione ai Tavoli in Regione (10) e/o al MISE (9).
Una media di 3 incontri per ogni azienda, per un totale 72 tavoli all’anno, uno ogni 5 giorni.
Sono questi i dati forniti oggi dal vicensindaco metropolitano Fausto Tinti all’udienza conoscitiva con le Commissioni di Città metropolitana e Comune di Bologna, incontro richiesto dal capogruppo Pd a Palazzo Malvezzi Raffaele Persiano.
Nel dettaglio i tavoli attivati sono stati:
- 47 nel 2015 (di cui 7 ancora in corso)
- 25 nel 2016 (2 in corso)
- 14 nel 2017 (tutte concluse)
- 18 nel 2018 (4 in corso)
- 16 nel 2019 (10 in corso)
La fotografia della distribuzione territoriale delle aziende seguite dal Tavolo dal 2015 ad oggi vede al primo posto Bologna (27% del totale), al secondo l’Unione Reno-Lavino-Samoggia (19%) seguita dalla Reno Galliera (12%), dall’Unione Terre d’Acqua e Molinella (10%), dall’Unione Savena Idice e San Lazzaro (8%), dal Circondario Imolese (7%), da l’Appennino insieme ad Alto Reno Terme (7%), e da Terre di Pianura (5%), mentre un 5% si riferisce ad aziende con sede su più territori.
L’analisi dei dati dello stesso periodo (1-1-2015/30-9-2019), ma dal punto di vista del settore produttivo, ci consegna questo quadro: Servizi alla collettività (16%), macchine automatiche (13%), metallurgico/manifatturiero (12%), informazione e stampa (11%), logistica (9%), automotive (8%), elettronica (6%), costruzioni/arredo (5%), alimentare (5%), servizi alle imprese (4%), sanità e benessere (3%), alloggio e ristorazione (2%).
Il calcolo del numero medio di lavoratori coinvolti nelle crisi, evidenzia una netta prevalenza nei settori dell’elettronica (108,3) e nelle costruzioni/arredo (93,2), seguono logistica (67,2), automotive (63,9), tessile/abbigliamento (57,3), alloggio e ristorazione (54,7), alimentare (54,2), macchine automatiche (51,4), servizi alle imprese (50), servizi alla collettività (47,8), metallurgia/altra manifattura (45), sanità-benessere (43,7), servizi informazione e stampa (30).
Il Tavolo metropolitano di salvaguardia del patrimonio produttivo è lo strumento individuato tra gli ambiti di intervento del Patto metropolitano per il Lavoro e lo Sviluppo economico sociale per la gestione delle crisi aziendali, sottoscritto ad aprile 2015 da Città metropolitana, Camera di Commercio, Associazioni economiche e sindacali.
È un luogo di mediazione e concertazione, opera con l’obiettivo di creare le condizioni per mantenere i presidi produttivi sul territorio, salvaguardare l’occupazione e favorire l’utilizzo degli ammortizzatori sociali conservativi, supportare le imprese in fase di ristrutturazione promuovendo l’introduzione di processi innovativi.
Viene attivato per imprese con sede nel territorio metropolitano e la Regione Emilia-Romagna è sempre convocata ai Tavoli metropolitani. Nel caso di aziende con sedi in più province o con un numero di addetti superiore ai 250, la competenza è regionale; se l’azienda ha sede o unità locali nel territorio metropolitano, il coinvolgimento della Città metropolitana è sempre previsto. Nei casi in cui l’azienda presente sul territorio abbia sedi in più regioni, la competenza è del MISE. Città metropolitana, se convocata, partecipa agli incontri.
Il Tavolo nasce nel 2004 dalla volontà di sistematizzare e rafforzare un’attività già svolta dal Settore Sviluppo Economico della Provincia di Bologna fin dal 1999.
Dal 2008 l’attività del Tavolo si è significativamente intensificata a seguito del forte impatto della crisi economica. L’allora Giunta provinciale, nell’ambito dei progetti di mandato, ha indicato come obiettivo strategico la “Valorizzazione del patrimonio produttivo esistente” prevedendo l’attività di “Monitoraggio delle aziende in crisi” tramite un apposito Tavolo provinciale.
Dal 2008 al 31/12/2014 la Provincia di Bologna ha trattato al Tavolo 466 aziende. Di queste 466, 231 sono state trattate secondo il Protocollo per il sostegno al reddito dei lavoratori di aziende in difficoltà, per l’anticipo degli importi di cigo o cigs ai lavoratori di aziende in crisi.
“Nell’attuale fase economica – ha sottolineato il vicesindaco Tinti – registriamo segnali di difficoltà legati ad effetti economici congiunturali e di alcune filiere, in particolare automotive. Ci aspettiamo quindi nei prossimi mesi un aumento delle attività del Tavolo.
È fondamentale la connessione tra le attività del Tavolo e le azioni metropolitane per lo sviluppo economico: Il Tavolo metropolitano è infatti luogo di osservazione privilegiato delle dinamiche in corso nelle filiere che caratterizzano il sistema produttivo metropolitano e rappresenta quindi, oltre che luogo per la gestione di crisi puntuali, l’ambito per definire le azioni di accompagnamento delle trasformazioni in corso nel sistema economico. Inoltre, – ha concluso Tinti – considerando la centralità e la strategicità del tema lavoro nelle politiche metropolitane per l’attrattività, l’attività del Tavolo è da vedersi anche come contributo alla predisposizione degli indirizzi di pianificazione territoriale”
Ufficio stampa Città metropolitana