Via libera dal Consiglio dei ministri alla dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per i territori di Bologna, Modena e Reggio Emilia, colpiti dalle grandinate eccezionali del 22 giugno scorso.
La decisione, assunta nella seduta di oggi del Consiglio dei ministri, segue la richiesta di stato di emergenza inviata il 1^ luglio a Roma dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Per la violenta grandinata che colpì l’Emilia e la tromba d’aria che investì la Romagna la prima stima dei danni ha portato all’individuazione di 358 interventi urgenti e di somma urgenza, oltre a 287 segnalazioni di danni a privati e 51 ad attività produttive e agricole per un totale di circa 27 milioni di euro.
Il maltempo del 22 giugno scorso
Diversi allagamenti, ritardi nel trasporto ferroviario, caduta di alberi, rottura di vetri delle case e parabrezza delle auto, questi i danni provocati dagli eccezionali eventi meteorologici dello scorso 22 giugno. Gravi le ripercussioni anche per l’agricoltura, a vite e cereali nella fascia pedecollinare del reggiano da Scandiano a Rubiera, mentre nel modenese le grandinate avevano colpito soprattutto nelle vicinanze di Formigine, Bomporto, Campogalliano e Nonantola. Per quanto riguarda l’area bolognese, colpite le colture di grano, frutteti, coltivazioni orticole, patate, cipolle e bietole da seme e da zucchero. Segnalati anche danneggiamenti a stalle, serre e capannoni scoperchiati dal vento.
Per rispondere ai primi danni e alle richieste di intervento da parte dei cittadini e imprese, sono stati impegnati volontari e Vigili del fuoco in 167 interventi: 50 a Bologna, 60 a Modena, 48 a Reggio Emilia, 3 a Parma e 68 a Ravenna. Interventi anche del 118 per 30 feriti lievi (10 a Modena e 20 a Bologna).
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