Bando nazionale ricerca medica: Emilia-Romagna prima
La Regione Emilia-Romagna conferma il proprio impegno e determinazione nella ricerca in campo medico. Dopo la pubblicazione degli esiti del bando per la ricerca finalizzata 2018, indetto dal ministero della Salute, che ha visto l’Emilia-Romagna ancora una volta in vetta alla classifica, la Giunta ha dato il via libera all’attivazione delle convenzioni tra il ministero, la stessa Regione, i ricercatori vincitori e gli enti del Servizio sanitario.
Anche quest’anno l’Emilia-Romagna è prima per numero di progetti presentati al bando del ministero (147) e per quelli approvati e finanziati (23, oltre l’11% del numero complessivo), con un pacchetto di risorse che supera gli 8 milioni di euro. Si tratta, nel dettaglio, di 18 progetti di ricerca clinica e 5 borse di studio (starting grant) per ricercatori alla prima esperienza, con età inferiore ai 33 anni. A livello nazionalesono stati erogati più di 93 milioni, destinati a finanziare 197 progetti di ricerca e 38 borse di studio under 33. A questi si aggiungono due Programmi di Rete, cofinanziati dalla Regione, cioè programmi considerati altamente innovativi e con un elevato impatto sul Servizio sanitario nazionale.
I progetti vincitori presentati dalla Regione Emilia-Romagna, quale destinatario istituzionale, sono divisi nelle sezioni “Progetti ordinari”, “Giovani ricercatori”, “Borse di studio starting grant”. Per quanto riguarda la sezione “Programmi di Rete (NET)”del bando ne risultano ammessi a finanziamento due, che prevedono la partecipazione dell’Emilia-Romagna, assieme ad altre Regioni.
Ricerca clinica in primo piano
Diciotto, dunque, i progetti dell’Emilia-Romagna approvati, soprattutto nei campi della ricerca clinica in oncologia, neurologia, malattie infettive e microbiologia e nelle scienze chirurgiche, a cui vanno complessivamente quasi 7,4 milioni di euro. Nove sono stati proposti – attraverso la Regione, che ha la responsabilità di validarne la rispondenza con quanto richiesto dal bando – dalle Aziende Ospedaliero-Universitarie e da Aziende sanitarie. Altri 9 arrivano dai quattro Irccs dell’Emilia-Romagna. Mentre agli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico i finanziamenti (3,9 milioni) vengono attribuiti direttamente, i restanti 3,4 milioni vanno alla Regione, in qualità di destinatario istituzionale, che li trasferirà a sua volta alle Aziende.
Tra i 18 progetti di ricerca, 8 sono quelli innovativi, mirati all’avanzamento delle conoscenze, mentre 10 riguardano il trasferimento di innovazioni nella clinica e nei servizi sanitari. I progetti per l’avanzamento delle conoscenze riguardano, come ambiti, le malattie infettive e microbiologia (2 progetti), l’oncologia, le neuroscienze, l’endocrinologia, le malattie dell’apparto digerente, la prevenzione del rischio e i comportamenti per la salute, la scienza molecolare (1 progetto in ciascun ambito). I progetti clinico-assistenziali e organizzativi sono mirati allo studio di nuove strategie di screening, diagnostiche e terapeutiche in oncologia (3 progetti), neuroscienze (3) valutazione di tecniche innovative di imaging o chirurgiche (2), valutazione di nuove strategie diagnostiche e terapeutiche in ambito cardiovascolare e patologie muscoloscheletriche (2 progetti).
Le borse di studio per gli under 33
I progetti che vedono come vincitori ricercatori con età inferiore a 33 anni sono 5, con un finanziamento complessivo di 650 mila euro: 2 dell’Ausl di Bologna, 1 dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, 1 dell’Arcispedale di Reggio Emilia e 1 dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna; a ogni progetto vanno 130 mila euro.
I Programmi di Rete (NET)
I due Programmi di Rete riguardano temi di grande interesse per il Servizio sanitario regionale: la “Valutazione di interventi efficaci a promuovere l’uso appropriato degli antibiotici”, per migliorare gli esiti clinici e ridurre la resistenza, con particolare riguardo a strutture di lungodegenza neuro-riabilitative (Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna) e “Nuovi approcci metodologici e valutativi al paziente terminale”, con particolare attenzione al paziente oncologico, con malattia renale o polmonare (Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori).
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