Siamo oramai giunti alla fine della stagione NBA edizione 2019 e anche per quest’anno il personale anno di Marco Belinelli si può concludere con il segno positivo. Queste le cifre secche di Marco: più di 23 minuti e più di 11 punti a partita nella sua dodicesima stagione a stelle e a strisce; ma i numeri sono puramente, per quanto esplicativi, fini a se stessi. Di certo non raccontano l’alta qualità dello “stare sul parquet” e certamente nascondono le immense qualità morali del nostro concittadino, la straordinaria umiltà prima di tutto, che dovrebbe essere la prima caratteristica da insegnare a tutti i piccoli cestisti in erba che sognano di emulare le gesta di Marco. Dopo una prima parte della stagione in cui, a causa dei ritiri dei grandi mostri sacri della squadra del Texas e dei tanti cambiamenti, le nubi di un possibile campionato negativo si erano addensate su San Antonio, dal mese di dicembre è stata fatta una netta inversione di rotta con addirittura due serie di partite composte da almeno 8 vittorie. Oggi come oggi mancano solo una manciata di gare alla fine della stagione regolare e le partite di vantaggio per la qualificazione alla post season, record assoluto per la NBA, sono sei sulla squadra californiana dei Sacramento Kings. Dando per scontata la qualificazione, ora il grande sforzo sarà prodotto per riuscire a raggiungere la miglior posizione possibile nella griglia di partenza, soprattutto per evitare di incrociare la strada contro l’unica squadra della lega imbattibile in una serie di partite: i campioni uscenti di San Francisco, i Golden State Warriors.
Enrico Adriano Belinelli