Proposta di Giulia Gibertoni contenuta in un’interrogazione che punta sull’alternanza tra lavoratori prossimi alla pensione e giovani. “In questo modo si potranno creare anche nuovi posti di lavoro”.
Una “staffetta generazionale” per favorire l’ingresso delle giovani generazioni in agricoltura: è quanto propone Giulia Gibertoni all’interno di un’interrogazione presentata alla giunta regionale. “Il settore agricolo oggi è attraversato da profondi cambiamenti che richiedono competenze molto differenti rispetto a quelle utilizzate fino a qualche decennio fa – spiega Giulia Gibertoni – Cambiamento che potrebbe essere affrontato al meglio attraverso un ricambio generazionale che però viene ostacolato dalle difficoltà, soprattutto economiche, che le nuove generazioni incontrano quando tentano il loro ingresso nel settore. Oggi per avviare un’attività agricola occorrono investimenti importanti, difficilmente accessibili per un giovane, a meno che non si verifichi un trasferimento a titolo ereditario tra padre e figlio. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di agevolare le cosiddette ‘staffette” ovvero processo che garantisca un ricambio generazionale, che renda i giovani protagonisti tenendo però conto del ruolo dei pensionati, i quali potranno continuare ad amministrare in affiancamento, sia attraverso la cessione aziendale graduale che attraverso il lavoro dipendente in agricoltura attraverso il subentro in staffetta da altri settori economico produttivi”. Nella sua interrogazione Giulia Gibertoni delinea i dettagli di questo processo soprattutto per quel che riguarda il settore privato: nel caso dei dipendenti in ambito agricolo si potrebbe concedere la possibilità a chi ha più di 55 anni di età di offrire parte della sua occupazione a favore di un giovane con età inferiore ai 30 anni. Contemporaneamente, i due soggetti sottoscriveranno un contratto di lavoro a tempo parziale ciascuno: il lavoratore più anziano per ridurre il suo rapporto di lavoro di almeno un 40% del normale orario di lavoro; il giovane neoassunto per occuparsi per l’orario di lavoro che è stato ridotto dal lavoratore anziano. La riduzione del salario si compenserebbe in parte con la maggiore disponibilità di tempo libero scaturente dalla riduzione dell’orario di lavoro, dall’altra da una possibile integrazione economica derivante da incentivazione regionale. “Questa soluzione, già possibile in base della legislazione in essere, consentirebbe di spartire un unico posto di lavoro tra due soggetti – conclude Giulia Gibertoni -. Un lavoratore con lunga esperienza che necessita di minor carico lavorativo per l’età avanzata visto che si tratta di un lavoro usurante, un lavoratore ‘esordiente’ che entra in azienda per acquisire esperienza e competenza. Ecco perché chiedo che la Regione sostenga convintamente questo strumento che potrebbe essere utile per il rinnovamento di tutto il nostro settore agricolo”.
Giulia Gibertoni M5S Emilia-Romagna