Antoniano Onlus si ritira dai bandi CAS
Dopo 3 anni di collaborazione con la Prefettura di Bologna per l’accoglienza di richiedenti asilo, che ha visto dare una casa e un servizio sociale a oltre 15 nuclei famigliari e 40 singoli, Antoniano onlus ha deciso di ritirarsi dalla partecipazione ai bandi CAS per l’accoglienza straordinaria di migranti richiedenti asilo e protezione internazionale.
Alla base di questa scelta, presa in tempi non sospetti ovvero prima dei nuovi bandi, stanno sia la volontà (iniziata già da gennaio 2018) di accogliere le persone attraverso il sistema dello SPRAR, che concede maggiori possibilità di integrazione ai pochi che ne potranno beneficiare in base alle più recenti leggi nazionali, sia soprattutto una decisione legata all’etica e alla professionalità del proprio lavoro. Alla luce dei nuovi bandi, infatti, non si sarebbe più in grado di rispondere ai valori di una buona accoglienza e ai bisogni dei migranti attraverso professionalità specifiche di giovani e motivati lavoratori.
“Abbiamo iniziato questa importante sfida oltre 3 anni fa, per rispondere a un bisogno del Territorio e delle persone – dice fra Giampaolo Cavalli, direttore di Antoniano – ma ora siamo costretti a fare un passo indietro perché le nuove condizioni poste dal Ministero non ci consentono di continuare lo stesso servizio. La dimensione umana delle persone accolte viene ridotta al semplice ruolo di “utenti”, e la dimensione sociale delle nostre organizzazioni al semplice ruolo di “gestori di spazi”. Noi pensiamo che l’accoglienza debba essere fatta mettendo al centro l’umanità di chi accoglie e di chi è accolto, il riconoscimento dell’altro nella sua autenticità oltre ogni pregiudizio e attraverso l’investimento su professionalità e strumenti operativi specifici. Un modo molto concreto per fare la differenza nella vita di tante persone”.
Antoniano onlus ha iniziato a gennaio 2016 aprendo alcuni CAS, cioè appartamenti di accoglienza straordinaria, sul Territorio di Bologna e San Lazzaro, e appena è stato possibile li ha trasformati in progetti SPRAR, in collaborazione con ASP Città di Bologna, per il bene dei propri ospiti e degli operatori. Questo processo di trasformazione da CAS a SPRAR sta giungendo positivamente a compimento proprio nel momento in cui il Ministero impone i nuovi bandi CAS.
“Abbiamo sempre rendicontato al centesimo ogni contributo pubblico ricevuto, e in alcuni casi, grazie all’aiuto di tanti donatori e volontari, abbiamo fatto anche molto più di quello che ci veniva chiesto, e lo abbiamo fatto per offrire strumenti che potessero contribuire alla riuscita dei percorsi – dice Alessandro Albergamo, coordinatore dei Servizi Sociali di Antoniano – per questo motivo non possiamo condividere il pensiero di chi ritiene che l’accoglienza dei migranti sia un luogo dove chi vi lavora si arricchisce. Quello che ci spaventa, ora, è il destino che aspetta le persone e i Territori: questi nuovi bandi non vanno certo nella direzione di mettere nelle migliori condizioni chi viene accolto e anche chi accoglie.”
Ufficio stampa Antoniano