Sono in Emilia-Romagna i tecnici e i funzionari del Dipartimento nazionale di Protezione civile per una serie di sopralluoghi tra Castel Maggiore e Argelato, nel bolognese – i comuni più colpiti dall’alluvione del fiume Reno del 2 febbraio – e negli altri territori, in regione, interessati dall’ondata di maltempo che ha provocato danni nell’intero arco dell’Appennino con il fenomeno del gelicidio e lungo la costa, a causa delle mareggiate.
“Le verifiche in corso a cura del Dipartimento sono propedeutiche e fondamentali in vista della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, chiesto dal presidente Bonaccini al Governo lo scorso 6 febbraio- afferma l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo-. Una volta ultimati i sopralluoghi, chiediamo che il Consiglio dei ministri provveda immediatamente, stanziando le risorse necessarie per gli interventi di messa in sicurezza del territorio e per il risarcimento dei danni. Non possiamo permetterci di attendere, serve agire con tempestività”.
La Regione, nel frattempo, ha messo a disposizione risorse pari a 500mila euro per le opere e gli interventi più urgenti necessari al rapido ritorno alla normalità nei Comuni di Castel Maggiore e Argelato, per coprire le spese di assistenza alla popolazione sfollata e per lo svolgimento di opere quali la pulizia delle strade coperte dal fango, lo sgombero dei materiali danneggiati trasportati dalle acque del fiume Reno, la risagomatura dei fossi e la ricostruzione delle banchine stradali.
Inoltre, dopo la ricostruzione dell’argine di protezione continuano, sempre a Castel Maggiore, i lavori nel punto della rotta arginale di Via Passo Pioppe per la realizzazione dell’arginatura maestra. La durata del cantiere è stimata in 2 mesi. Le opere sono a cura dell’Area Reno e Po di Volano dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile.
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