Non è raro pagare in ritardo delle rate da corrispondere per un finanziamento, in questi casi però si può essere segnalati come cattivi pagatori. Tale condizione può diventare un problema in caso di necessità di credito in futuro, ma non significa che non sarà più possibile ottenere un finanziamento. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa segnalazione e com’è possibile rimediarvi.
Quando si diventa cattivi pagatori?
Bisogna precisare che non si diventa cattivi pagatori non appena si ritarda il pagamento di una rata. Nel caso in cui sia la prima occasione in cui si ritarda il pagamento, si hanno circa 2 mesi per porvi rimedio prima della segnalazione ai SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie). Inoltre, prima di tale segnalazione, l’istituto di credito ha l’obbligo di inviare un avviso con un anticipo di 15 giorni. Attenzione, però, perché basta un solo episodio di pagamento in ritardo per essere etichettati come cattivi pagatori.
Tale condizione può infatti rappresentare un ostacolo in futuro, soprattutto se si prevede di richiedere nuovi prestiti o finanziamenti; tuttavia non ci si deve preoccupare più del dovuto, in quanto vi sono altre possibilità per ottenere nuovo credito.
Come ottenere un nuovo finanziamento
Per i cattivi pagatori esistono alcune opzioni alternative per ottenere un nuovo finanziamento. La prima è la cessione del quinto: questo tipo di credito viene concesso senza particolari difficoltà in quanto c’è un rischio di insolvenza bassissimo: l’importo della rata viene infatti trattenuto direttamente dalla busta paga (o dalla pensione), cosa che rende praticamente impossibile un ritardo nel pagamento.
La seconda soluzione è il prestito cambializzato: trattandosi di titoli esecutivi, la banca si mette al riparo per via della possibilità di richiedere il pignoramento dei beni del debitore, se il richiedente non assolve al pagamento; se stai valutando questa opzione, per saperne di più leggi su Facile.it come ottenere un prestito con cambiali.
La terza opzione utile per i cattivi pagatori è la fideiussione, che richiede la presenza di un terzo soggetto (noto come garante o fideiussore) che garantisce il richiedente ed è tenuto a intervenire in caso di mancato pagamento di quest’ultimo, assicurando quindi all’istituto di credito la restituzione della somma pattuita.
Richiedere la cancellazione dall’elenco del SIC
La cancellazione della propria segnalazione come cattivo pagatore nell’elenco del SIC è possibile nel caso in cui la segnalazione è stata frutto di un errore amministrativo, ad esempio, ma anche in caso di ritardi reali nel pagamento. In questo caso la cancellazione avviene solo una volta corrisposte le rate pendenti; secondo il Garante della protezione dei dati personali, poi, il Crif è obbligato a cancellare la segnalazione entro cinque anni dall’avvenuta estinzione del prestito.