Valutare la possibilità di far restare in servizio i medici, che ne facciano richiesta volontariamente, fino ai 70 anni affidando la valutazione di idoneità non a un organo di emanazione politica (Direttore generale, Sanitario, Amministrativo) ma al Medico direttore superiore (Direttore di struttura complessa per i Dirigenti di primo livello – Direttore di dipartimento per i Direttori di struttura complessa – Collegio di Direzione per il Direttore di Dipartimento). E’ la proposta del deputato Galeazzo Bignami che ha interessato sul tema la Regione Emilia-Romagna, attraverso il gruppo Forza Italia.
“Il tema della carenza di medici ha cominciato, da qualche anno, a manifestarsi anche nella nostra Regione – spiega Bignami – Si pensi a casi recenti di mancanza del pediatra in territori montani o a quanto accaduto in Valsamoggia dove le dimissioni improvvise di un medico hanno comportato la chiusura di quattro punti prelievi, o ancora alla recente ipotesi della Regione di impiegare giovani specializzandi nei pronto soccorso per sopperire alla mancanza di 140 medici rispetto al fabbisogno complessivo. In attesa di una manovra di carattere strutturale a livello nazionale, fortemente auspicata, andrebbe aperta una riflessione sulla modifica delle regole di uscita dall’Ospedale per limiti di età per chi volontariamente aderisse a trattenersi in servizio”.
“L’età ordinamentale per l’uscita dal lavoro per i Medici ospedalieri è fissata a 65 anni. A richiesta è possibile prolungare l’attività lavorativa fino ai 40 anni di servizio effettivo e comunque non oltre i 70 anni – specifica Bignami –. Questa possibilità è di fatto un diritto per i Direttori di struttura complessa mentre è invece facoltà dell’Amministrazione concedere tale possibilità ai Dirigenti medici di primo livello. In Emilia Romagna parrebbe non sussistere una particolare propensione a concedere tale possibilità ai Dirigenti medici di primo livello che dovessero rendersi volontariamente disponibili. Quanto al limite dei 40 anni di servizio effettivo si verificano situazioni potenzialmente paradossali per le quali chi si è laureato presto deve lasciare assai prima dei 70 anni, chi si è laureato in ritardo può restare in servizio fino ai 70. A ciò si aggiunga il fatto che per i Medici Universitari, che per l’ assistenza svolgono le stesse attività degli Ospedalieri, l’età ordinamentale per la pensione è 70 anni”.
“Un riordino legislativo in tal senso è quantomeno auspicabile – conclude Bignami – e tale per cui si possa consentire a tutti i medici ospedalieri di restare, su richiesta, in servizio fino ai 70 anni”.
Ufficio stampa di Galeazzo Bignami
VicePresidente del Gruppo Regionale del PdL
Deputato alla Camera per Forza Italia