Nella nottata del 20 luglio Marco Belinelli è ufficialmente ritornato, dopo tre anni passati tra California, North Carolina e Pennsylvenia, in Texas ai “suoi” San Antonio Spurs. Il persicetano ci ritorna alla grande, forte di un contratto biennale che rappresenta una ulteriore legittimazione dalla considerazione che ha ottenuto dopo ben 11 anni di carriera nel campionato a stelle e strisce. Alla luce del recente scambio che ha portato Kawhi Leonard a Toronto, e DeMar Derozan a San Antonio, il ruolo in campo di Marco assume un valore importante dato che sarà chiamato a giostrare sia nella posizione di guardia che in quella di ala piccola, ruolo quest’ultimo che l’italiano ha ben ricoperto nei mesi di Philadelphia con efficacia nella parte offensiva ma anche in quella difensiva. Il ritorno a San Antonio è stato fortemente voluto da coach Greg Popovich in persona, nonché dalla dirigenza Spurs con RC Buford in primis, che vede in Marco un giocatore fondamentale per il sistema di gioco dei texani. In questa sua seconda esperienza agli Spurs, Belinelli si troverà in una squadra completamente diversa rispetto a quella che aveva lasciato nell’estate del 2015: Tim Duncan e Boris Diaw ritirati, Manu Ginobili ancora incerto, ceduti Tony Parker, Denny Green e Kawhi Leonard, ma nonostante questi cambiamenti la franchigia di coach Popovich resta sempre collocata nei piani alti della NBA, infatti l’accoppiata LaMarcus Aldridge/DerMar Derozan promette scintille, ed insieme alla sostanza che porteranno Marco, Patty Mills, Pau Gasol e Rudy Gay, gli Spurs scenderanno in campo ancora una volta per giocarsi le proprie possibilità nonostante l’arrivo nella Western conference di Lebron James ai Lakers e la forza dominante dei Golden State Warriors.
Enrico Belinelli