Gioco d’azzardo, la Regione premia gli esercizi commerciali ‘Slot free ER’
Sono 30 i progetti presentati da Comuni e Unioni dell’Emilia-Romagna che riceveranno dalla Regione 300mila euro per premiare gli esercizi commerciali liberi da slot machine.
Lo ha deciso oggi la Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, impegnata a sostenere gli enti locali per iniziative a supporto degli esercenti che aderiscono al marchio ‘Slot free ER’.
Obiettivo, come per altre azioni messe in campo dalla Regione, è contrastare i fenomeni di dipendenza dal gioco d’azzardo e ridurre l’impatto e le ricadute sulla collettività in termini di costi, sicurezza e legalità.
I contributi e la graduatoria degli ammessi
I contributi assegnati con il bando 2018 andranno ai progetti – che contengono azioni a supporto della campagna regionale Slot free ER – presentati dal Comune di Piacenza e, nel parmense, dai Comuni di Parma e Unione Valli Taro e Ceno; nel reggiano, dai Comuni di Correggio, Casalgrande, Sant’Ilario d’Enza, Albinea, Campagnola Emilia e Gattatico; nel modenese, dai Comuni di Modena, Carpi, Formigine, Novi Modena, Soliera, Unioni Comuni del Sorbara e Unione Terre di Castelli; nel bolognese, dai Comuni di Bologna, Medicina, San Lazzaro di Savena, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e Unione dei Comuni Valle del Reno Lavino Samoggia; nel territorio di Forlì-Cesena dai Comune di Santa Sofia e Civitella di Romagna; nel ravennate, dai Comuni di Cervia, Unione dei Comuni della Bassa Romagna e Unione dei Comuni della Romagna faentina; nel riminese, dai Comuni di Rimini, Riccione e Sant’Arcangelo di Romagna.
Il marchio Slot free ER
Possono aderire a Slot free ER – tramite i Comuni cui la Regione ha delegato il rilascio del marchio – quelle attività commerciali (nella quali il gioco non è l’attività principale) che non ospitano apparecchi da gioco per vincite in denaro (slot/awp). Quindi, nello specifico, attività che non hanno mai avviato le procedure per installare apparecchi da gioco che consentono vincite in denaro, oppure attività già in possesso dell’autorizzazione, ma che scelgono di non attivare la procedura di collegamento telematico attraverso AAMS (Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato) e, di conseguenza, di non installare apparecchi da gioco. Ancora, attività che abbiano disinstallato gli apparecchi o che non ospitino al proprio interno i cosiddetti ‘totem telematici’ per il collegamento ai siti internet di gioco che permettono vincite in denaro.
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