Un aiuto per il presente necessario a costruire un futuro: fino a 25mila euro per l’acquisto della prima casa e fino a 35mila euro nel caso l’immobile venga ristrutturato. La Regione investe 15 milioni di euro per dare una mano alle giovani coppie dell’Emilia-Romagna e ad altri nuclei famigliari che non riescono a trovare un appartamento adeguato alle proprie condizioni economiche, con una importante novità rispetto ai bandi degli anni scorsi: l’estensione del contributo all’acquisto di alloggi risistemati attraverso interventi di miglioramento della qualità architettonica e dell’efficienza sismica ed energetica degli edifici.
L’11^ bando del programma regionale “Una casa alle giovani coppie” è una delle misure coerenti con il ‘Patto per giovani’ che la Regione sta costruendo con le parti sociali nell’ambito del Patto per il Lavoro. Oltre a soddisfare più velocemente, e a condizioni migliori, la domanda di abitazioni di nuclei familiari che vogliono avviare o rafforzare un progetto di vita, rientra nella logica del recupero del patrimonio edilizio esistente alla base della nuova legge regionale sull’urbanistica, puntando anche a sostenere la ripresa del comparto edile, fra i più penalizzati dalla crisi. I cittadini potranno presentare domanda da luglio, dopo la pubblicazione degli elenchi degli alloggi disponibili.
Dal 2010, primo anno di attuazione del programma regionale, con l’emanazione di 10 bandi sono state 2.161 le famiglie che hanno potuto acquistare la prima casa, messa a disposizione da cooperative e imprese, con un contributo complessivo della Regione di quasi 52 milioni di euro.
I criteri del nuovo bando sono stati approvati nei giorni scorsi con una delibera dalla Giunta regionale, e illustrati oggi alla stampa dal presidente, Stefano Bonaccini, e dalla vicepresidente con delega alle Politiche abitative, Elisabetta Gualmini.
Bando, criteri e requisiti di accesso
Acquisto prima casa (Linea 2) – Vengono stanziati 10,5 milioni di euro. Sarà possibile ottenere un contributo che va da un minimo di 20mila fino a un massimo di 25 mila euro, da scontare sul prezzo di vendita degli alloggi. I potenziali acquirenti della prima casa saranno le giovani coppie, ma al bando possono concorrere anche nuclei composti da una sola persona o famiglie monoparentali o con più di tre figli (almeno uno sotto i 18 anni), nei quali un genitore abbia meno di 45 anni. Il reddito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) massimo del nucleo famigliare deve essere compreso fra 41 a 55 mila euro annui. È possibile scegliere tra gli alloggi, distribuiti su tutto il territorio regionale, messi a disposizione da cooperative e imprese, il cui elenco sarà pubblicato nella sezione specifica del sito web della Regione nel mese di maggio.
Ristrutturazioni (Linea 1) – L’investimento di 4,5 milioni di euro è finalizzato a migliorare la qualità architettonica e l’efficienza sismica ed energetica degli edifici. Cooperative e imprese di costruzione potranno vendere direttamente a coppie sposate e non, persone singole e famiglie con più di tre figli con un reddito massimo che varia da 41 a 55 mila euro di reddito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) e di cui almeno un componente abbia un’età non superiore ai 40 anni. L’acquisto, scontato fino a 35 mila euro per ogni alloggio, può essere preceduto da un periodo di locazione di otto anni, alla fine del quale, però, l’alloggio deve essere ceduto allo stesso prezzo al quale era stato offerto in partenza. L’ elenco degli immobili in ristrutturazione sarà reso disponibile entro il mese di luglio.
Per entrambe le Linee di intervento, il valore degli alloggi non può superare i 300 mila euro per i Comuni capoluogo di provincia o con più di 50 mila abitanti; 250 mila euro per tutti gli altri Comuni.
Oltre ai requisiti legati al reddito, all’età e alla composizione del nucleo familiare, per accedere ai contributi regionali è obbligatorio essere cittadino italiano, dell’Unione europea, extraeuropeo, purché in possesso di regolare permesso di soggiorno almeno biennale e di un lavoro. Inoltre, almeno un componente della famiglia deve essere residente o svolgere la propria attività lavorativa in un comune dell’Emilia-Romagna.
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