Oltre 350 volontari per 82 squadre attive dal 21 febbraio ad oggi. Sono le forze messe in campo dall’Agenzia regionale di Protezione civile per contrastare i disagi causati dal maltempo che sta colpendo, soprattutto in queste ore, l’Emilia-Romagna.
Il presidente della Regione ha chiesto lo stato di mobilitazione del servizio nazionale della Protezione civile per far fronte a eventuali ulteriori necessità di intervento, quali uomini e attrezzature specialistiche. Nel frattempo sono state attivate tutte le risorse del sistema regionale a supporto dell’ingente sforzo operativo messo in campo dagli enti locali di tutta la regione.
Ed è già emergenza ‘gelicidio’ per l’intera giornata di domani: è stata infatti appena diffusa dall’Agenzia un’allerta arancione per pioggia che gela al suolo per venerdì 2 marzo da Reggio Emilia alla costa, mentre continueranno le nevicate nel piacentino e nel parmense.
Per questo vigilanza, monitoraggio e assistenza della macchina della Protezione civile regionale proseguiranno senza sosta e, se i fenomeni dovessero avere rilievo nazionale, potrà essere valutata anche la dichiarazione di stato di emergenza.
La nuova allerta meteo: gelo, nevicate e rischio frane su tutto il territorio
Già a partire dalle ore serali di oggi, giovedì 1 marzo, è prevista pioggia che gela sulle colline e i rilievi romagnoli. Nella prima parte di domani, venerdì 2 marzo, una nuova perturbazione causerà precipitazioni estese sull’intero territorio regionale, in esaurimento dalle ore pomeridiane e serali: attese neve sulle province occidentali (piacentino e parmense) e pioggia che gela al suolo nel resto del territorio. Terminate le nevicate saranno possibili gelate. Il quadro meteo è stato elaborato dal Centro funzionale Arpae E-R sulla base dei dati previsionali e ha fatto scattare una nuova allerta dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile valida dalle 00.00 alle 24.00 di venerdì 2 marzo.
Per il fenomeno della pioggia che gela al suolo, insidioso per la viabilità e i servizi, l’allerta è arancione dalla provincia di Reggio Emilia fino alla costa: sono interessate indifferentemente le zone di montagna, collina e pianura.
Sui rilievi e le colline di Parma e Piacenza prosegue l’allerta per neve, con codice giallo: i nuovi quantitativi previsti vanno dai 5 ai 10 centimetri in pianura e dai 10 ai 20 in collina ma ciò che preoccupa di più è la formazione di ghiaccio a terra a seguito delle nevicate. Il rischio gelate motiva l’emissione di una allerta di colore Giallo per queste aree.
Prosegue poi l’allerta gialla, lanciata nei giorni scorsi, per criticità idrogeologica e rischio frane nei bacini romagnoli delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (zone A, B e C) e nei bacini delle province di Bologna e Ravenna. Pericolo frane anche nei bacini emiliani centrali (province di Modena, Reggio Emilia e Parma). I fenomeni sono previsti stazionari nella giornata di sabato 3 marzo.
L’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in stretto raccordo con Arpae E-R, seguirà l’evoluzione della situazione; si consiglia di consultare l’allerta e gli scenari di riferimento sulla piattaforma web: https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it.
L’attività della Protezione civile per far fronte all’emergenza
Volontari e tecnici hanno lavorato, fin da subito, al fianco dei Vigili del Fuoco, delle autorità idrauliche, dei Comuni, delle Amministrazioni locali e della Società Autostrade, per interventi su allagamenti, monitoraggio dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua e per la pulizia e l’apertura delle strade per caduta di rami e piante dopo le ripetute nevicate di questi giorni.
In particolare le squadre hanno effettuato trasporti di attrezzature specialistiche, come le 4 motopompe regionali da 250 l/s consegnate al Comune di Cesenatico per la gestione dei livelli del porto canale nei giorni 22 e 23 febbraio. Alcune squadre hanno aiutato anche le Prefetture nel potenziamento del piano freddo per l’accoglienza dei senza tetto.
E da ieri i volontari sono in attività anche nei caselli autostradali per dare informazione e assistenza agli automobilisti e nei Comuni per il monitoraggio preventivo delle criticità. Le attrezzature impiegate sono quelle della colonna mobile assegnata al volontariato: pompe e turbine neve per la pulizia di marciapiedi e viabilità minore. Inoltre, nell’appennino forlivese, è stata attivata una turbina regionale assegnata ai Vigili del fuoco di Forlì per le operazioni di apertura delle strade nell’alto appennino forlivese, anche in supporto a Enel per interventi di ripristino della rete elettrica.
Di nuovo attivo in ‘configurazione h24’ anche il centro operativo regionale (Cor). Il presidio sul territorio è garantito attraverso i cinque Servizi territoriali dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile. Presso il Cor sono state istituite le funzioni di coordinamento, logistica-servizi essenziali, volontariato e tecnica ed è stato attivato il presidio di supporto dei vigili del fuoco, dei volontari e dei gestori delle reti dei servizi essenziali. Gli enti locali hanno fatto partire i rispettivi piani comunali di emergenza con l’apertura dei centri operativi di coordinamento (Coc, Coi) e in particolare sono sati attuati i piani specifici in caso di neve e gelo al fine di garantire la percorribilità delle strade di competenza. In data 22 febbraio 2018, con nota del direttore dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile è stato attivato il volontariato regionale di protezione civile al fine di poter operare tempestivamente nonché uniformemente a supporto delle autorità locali, su tutto il territorio regionale in considerazione di qualsiasi ulteriore necessità oltre a quelle già oggetto di intervento.
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