Il consigliere regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami interroga la Giunta regionale sulla diminuzione dell’organico di Polizia Municipale dell’Unione Terre d’Acqua, composta dai Comuni di Anzola dell’Emilia, Calderara di Reno, Crevalcore, Sala Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Sant’Agata Bolognese, in provincia di Bologna.
In una risposta a una precedente interrogazione la Giunta precisava che dal 2007 a oggi gli agenti di PM erano passati da 47 a 55 ma, sottolinea Bignami, ciò si era verificato “non per assunzioni di personale, ma perché nel 2009 entrò nel Corpo Intercomunale anche il Comune di Crevalcore con il servizio di Polizia municipale”.
“Gli accordi di programma 2008/2011 e 2011/2014 (è stato reiterato quello del 2008/2011) – si legge nell’atto ispettivo – a fronte del finanziamento da parte della Regione, prevedevano l’assunzione di personale da parte di ogni Comune al fine di rispettare sia gli accordi di programma sia la normativa regionale sui contingenti minimi e standard. Fino al 2011 si poteva assumere e anche nelle finanziarie degli anni successivi, si poteva sostituire il personale dei servizi sociali e della municipale nel rapporto 1:1. E quindi: se un operatore della municipale cessava, poteva essere sostituito senza oneri aggiuntivi, cosa che non si è verificata”. A oggi gli operatori della municipale dell’Unione Terre d’Acqua sarebbero 53, di cui due con contratto part time.
Da qui la richiesta all’esecutivo regionale per sapere “quali sono stati i motivi che hanno indotto l’Unione Terre d’Acqua a non usufruire delle possibilità previste dagli accordi di programma, con tanto di finanziamento della Regione che prevedevano l’assunzione di personale per arrivare ai livelli standard previsti dalle leggi in materia” e “quali azioni si intenda porre in essere per sollecitare l’Unione Terre d’Acqua affinché si conformi agli standard minimi per garantire un’adeguata presenza sul territorio della Polizia Municipale”.
Ufficio stampa Galeazzo Bignami