“Premio Svicolando”: cronaca di un concorso
“Premio Svicolando”, il concorso letterario per racconti brevi promosso dal comitato di redazione di “Borgo Rotondo” e dedicato alla memoria di Pio Barbieri, Gian Carlo Borghesani e Flavio Forni, storici fondatori della rivista, ha avuto il suo momento clou sabato 4 novembre nella atmosfera, rosseggiante e carica di suggestioni ottocentesche, della sala del Consiglio Comunale. Il tema proposto come traccia dagli organizzatori verteva su un fatto veramente accaduto ma tale da stupire a posteriori tanto da risultare quasi incredibile.
Il premio, che nobilita la scena culturale persicetana grazie alla sua caratura nazionale e per essere giunto felicemente alla sua sesta edizione, ha fatto registrare quest’anno una sorpresa non da poco. Come ha sottolineato Gianluca Stanzani, giornalista e caporedattore di “Borgo Rotondo”, nella sala gremita da congiunti, fan dei festeggiati e pubblico occasionale, nelle precedenti edizioni non si era mai registrato un “profeta in patria”, ovvero nessun persicetano si era mai aggiudicato il riconoscimento. Quest’anno invece era stato sfatato il tabù! Per quanto si è saputo di lì a poco (Stanzani ha sapientemente centellinato i tempi della proclamazione dell’esito del concorso, creando grande “suspense” in sala) una persicetana, nella variante decimina, aveva prevalso sul nutrito lotto di concorrenti e il protagonismo dei persicetani non finiva lì. Andiamo con ordine.
Ad accogliere il pubblico un vero “parterre de roi” formato, altre al citato caporedattore della rivista, da Maurizio Garuti, narratore, autore teatrale e direttore di “Borgo Rotondo”, Maura Pagnoni, assessore alla cultura del comune persicetano patrocinatore del premio, Giorgina Neri, Paolo Balbarini, Sara Accorsi e Irene Tommasini in rappresentanza del comitato di redazione della rivista, Stefania Dragomanni presidente della associazione “Insieme per Conoscere” che ha collaborato alla realizzazione del concorso. Presenti ovviamente i premiati, anche se ignari della posizione guadagnata nella classifica finale e comprensibilmente in apprensione in attesa del verdetto della commissione giudicatrice, formata dai membri del comitato di redazione di “Borgo Rotondo”, al termine del lungo lavoro di selezione delle opere candidate provenienti in gran numero da varie regioni a sancire la consolidata e prestigiosa nomea del premio.
Come introduzione alla fase di premiazione, gli interventi dell’assessore Pagnoni e di Maurizio Garuti che hanno sottolineato il significato e gli obiettivi del concorso reso possibile, oltre che dalla quantità e qualità delle opere inviate, dalla sinergica interazione di tutti i soggetti coinvolti per marcare, con questa iniziativa, la vivacità culturale del comune persicetano, come nello spirito dei fondatori della rivista alla cui memoria il premio è dedicato. Considerazioni ribadite anche da Stanzani nel dare inizio alla attribuzione dei riconoscimenti quest’anno estesi a ricomprendere, oltre al podio dei primi tre classificati, un premio “Opera Prima” e una “Menzione Speciale” seguendo la migliore tradizione dei premi letterari e come richiesto dal doveroso riconoscimento da attribuire ai giovanissimi autori e a quelle opere che hanno colpito la giuria al di là della terna protagonista del concorso. Soprattutto quando, come ancora sottolineato dal caporedattore di “Borgo Rotondo”, la qualità delle opere è particolarmente apprezzabile come nella edizione 2017.
La esile e aggraziata figuretta della milanese Arianna Galli, talentosa quindicenne dai lunghi capelli biondi, è risultata essere la prima scrittrice premiata come “Opera Prima” autrice del racconto: “Svicolandomi da fantasia e realtà”. Altra anagrafe ma autore non meno ispirato, per il mantovano di Bagnolo San Vito, ma nativo di Carpi, Vanni Camurri a cui è andata la Menzione Speciale per l’opera: “Una buona occasione”. Infine il podio. Terza classificata è risultata la torinese, ma con residenza in una isola greca (terra di elezione e fonte di ispirazione), Luisa Rosa con “Il colore delle emozioni”. Nel raccontare la sua esperienza creativa e nell’esprimere la sua gratificazione per la calda l’ospitalità ricevuta che le ha consentito, nelle ore precedenti la premiazione, di visitare il centro persicetano e di apprezzarne la bellezza.
A questo punto la premiazione si è “tinta di giallo” perché risultavano rimasti in lizza per i primi due posti (anche se Stanzani si è affrettato a “mettere le mani avanti”, sottolineando come fosse la prima volta che si verificava una tale contingenza) un persicetano, Roberto Saguatti, con “Medrem” e una decimina, Marina Martelli, con “Le labbra mute”. Antiche diatribe campanilistiche devono aver rapidamente percorso in quel momento i neuroni di alcuni dei presenti. Si è trattato però solo di un flusso transeunte di pensiero insano che ha lasciato subito il posto ad una fredda razionalità pronta ad accettare con serenità la proclamazione del vincitore assoluto. Come anticipato ha prevalso Marina Martelli portando con sé l’ambito riconoscimento nella frazione persicetana di San Matteo della Decima.
Come non ricordare anche gli intensi momenti vissuti durante la lettura dei lavori premiati ad opera di Irene Tomasini e Vincenzo Forni? In particolare quest’ultimo, durante la lettura, con tono e impostazione recitante, di “Le Labbra Mute” della vincitrice Marina Martelli, ha raggiunto un tale grado di coinvolgimento emotivo da dovere più volte sospendere la sua performance tra gli applausi di partecipazione del pubblico. Al termine della commovente lettura, autrice e interprete hanno potuto conoscersi e comunicarsi il reciproco stupore per la loro estemporanea empatia resa possibile dalla forza del testo. Momenti di vera vibrazione emotiva. Hanno contribuito a ciò la ambientazione del testo, nel contesto disumano e disumanizzante di Bergen-Belsen, e l’esito finale della narrazione, ispirato ad un fatto realmente accaduto, tale da provocare, grazie anche a una sapiente tecnica narrativa, una scossa emotiva ad alto voltaggio, ma rigenerante, nel lettore. Non si aggiunge altro per non togliere il piacere della lettura sulle pagine di “Borgo Rotondo” di novembre.
Ai Premiati anche omaggi librari da parte della casa editrice “Maglio Editore” e della “Libreria degli Orsi”, oltre al volume pubblicato in occasione del decennale della rivista. Degna e gratificante conclusione con le emozioni, diverse ma non poi così distanti trattandosi di una libreria/osteria, offerte dalle prelibatezze culinarie di “Grassa Gallina”, nel cuore del borgo persicetano, dove redattori della rivista e premiati hanno potuto amabilmente confrontarsi, in un clima disteso e sfrondato dalla tensione della competizione letteraria, sulla bella esperienza condivisa. In particolare da citare Luisa Rosa, sconosciuta in ambito persicetano (mentre Roberto Saguatti è affermato autore soprattutto di racconti fantasy), ha raccontato la sua esperienza creativa ed espresso la sua gratificazione per la calda l’ospitalità ricevuta che le ha consentito, nelle ore precedenti la premiazione, di visitare il centro persicetano e di apprezzarne la bellezza.
Nuovo appuntamento, data la cadenza biennale del concorso, nel 2019.
Fabio Poluzzi