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Nidi, rette più basse e meno liste d’attesa: 20 milioni ai Comuni

Rette più contenute, liste d’attesa ridotte e maggiore qualità dei servizi educativi per la fascia 0-3 anni. Sono solo alcuni dei benefici che le famiglie dell’Emilia-Romagna potranno trarre, già a partire dal prossimo anno scolastico (2018-2019), grazie ai fondi che il ministero dell’Istruzione ha destinato alla regione. 20 milioni di euro (quindi quasi il 10% sul totale dei 209 complessivamente disponibili) provenienti dal Fondo nazionale relativo al sistema integrato di educazione e istruzione.
La Giunta regionale ha approvato la suddivisione delle risorse tra i Comuni e loro Unioni e i criteri di assegnazione, decidendo di destinare i contributi al sistema 0-3 anni sulla base del numero dei bambini iscritti. Le risorse si sommano a quelle che ogni anno la Regione stanzia per la qualificazione dei servizi educativi: soltanto considerando il 2017, 7 milioni di euro.

“Per la prima volta il governo colma una lacuna storica, investendo finalmente sui servizi per l’infanzia, in particolare i nidi-sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Con questo finanziamento, di entità notevole, sarà possibile sostenere il sistema tariffario degli asili nido, contenendo le rette a carico delle famiglie, accendere nuove convenzioni con i gestori per poter liberare le liste di attesa e potenziare ulteriormente le attività di formazione e qualificazione degli operatori. I comuni-spiega la vicepresidente e conclude- decideranno a seconda delle loro esigenze specifiche. Una vera e propria rivoluzione a favore dei bambini e delle bambine della nostra regione”.

A livello territoriale, le risorse saranno così suddivise: all’area metropolitana di Bologna sono assegnati 5.964.845 euro; Modena 3.186.498; Reggio Emilia 2.699.917; Parma 2.116.160; Piacenza 804.565; Ferrara 1.284.237; Ravenna 1.752.987; Forlì-Cesena 1.453.228; Rimini 1.045.601.

Il sistema educativo in Emilia-Romagna

Il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna è rappresentato da nidi d’infanzia, che possono accogliere bambini in età 3 – 36 mesi, sia a tempo pieno che a tempo parziale, organizzati con modalità diversificate in riferimento ai tempi di apertura (tempo pieno e part-time) e alla loro ricettività; dai servizi domiciliari organizzati in piccoli gruppi educativi; infine, da quelli integrativi, come lo Spazio bambini ei Centri per bambini e famiglie. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e adolescenza riferiti all’anno educativo 2015-2016, in Emilia-Romagna i bambini da 0 a 3 anni iscritti nei 1.199 servizi educativi erano oltre 32.500 (a fronte di 40.160 posti disponibili). Nell’area metropolitana di Bologna i servizi sono Rette più contenute, liste d’attesa ridotte e maggiore qualità dei servizi educativi per la fascia 0-3 anni. Sono solo alcuni dei benefici che le famiglie dell’Emilia-Romagna potranno trarre, già a partire dal prossimo anno scolastico (2018-2019), grazie ai fondi che il ministero dell’Istruzione ha destinato alla regione. 20 milioni di euro (quindi quasi il 10% sul totale dei 209 complessivamente disponibili) provenienti dal Fondo nazionale relativo al sistema integrato di educazione e istruzione.

La Giunta regionale ha approvato la suddivisione delle risorse tra i Comuni e loro Unioni e i criteri di assegnazione, decidendo di destinare i contributi al sistema 0-3 anni sulla base del numero dei bambini iscritti. Le risorse si sommano a quelle che ogni anno la Regione stanzia per la qualificazione dei servizi educativi: soltanto considerando il 2017, 7 milioni di euro.

“Per la prima volta il governo colma una lacuna storica, investendo finalmente sui servizi per l’infanzia, in particolare i nidi-sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Con questo finanziamento, di entità notevole, sarà possibile sostenere il sistema tariffario degli asili nido, contenendo le rette a carico delle famiglie, accendere nuove convenzioni con i gestori per poter liberare le liste di attesa e potenziare ulteriormente le attività di formazione e qualificazione degli operatori. I comuni-spiega la vicepresidente e conclude- decideranno a seconda delle loro esigenze specifiche. Una vera e propria rivoluzione a favore dei bambini e delle bambine della nostra regione”. A livello territoriale, le risorse saranno così suddivise: all’area metropolitana di Bologna sono assegnati 5.964.845 euro; Modena 3.186.498; Reggio Emilia 2.699.917; Parma 2.116.160; Piacenza 804.565; Ferrara 1.284.237; Ravenna 1.752.987; Forlì-Cesena 1.453.228; Rimini 1.045.601.

Il sistema educativo in Emilia-Romagna

Il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna è rappresentato da nidi d’infanzia, che possono accogliere bambini in età 3 – 36 mesi, sia a tempo pieno che a tempo parziale, organizzati con modalità diversificate in riferimento ai tempi di apertura (tempo pieno e part-time) e alla loro ricettività; dai servizi domiciliari organizzati in piccoli gruppi educativi; infine, da quelli integrativi, come lo Spazio bambini ei Centri per bambini e famiglie. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e adolescenza riferiti all’anno educativo 2015-2016, in Emilia-Romagna i bambini da 0 a 3 anni iscritti nei 1.199 servizi educativi erano oltre 32.500 (a fronte di 40.160 posti disponibili). Nell’area metropolitana di Bologna i servizi sono 289 e gli iscritti 8.852. Nelle altre province: Modena (184 servizi, 5.207 iscritti), Reggio Emilia (148 servizi, 4.298 iscritti), Parma (123 servizi, 3.368 iscritti), Piacenza (66 servizi, 1.360 iscritti), Ferrara (91 servizi, 2.320 iscritti), Ravenna (130 servizi, 2.906 iscritti), Forlì- Cesena (112 servizi, 2.463 iscritti), Rimini (56 servizi, 1.785 iscritti). 289 e gli iscritti 8.852. Nelle altre province: Modena (184 servizi, 5.207 iscritti), Reggio Emilia (148 servizi, 4.298 iscritti), Parma (123 servizi, 3.368 iscritti), Piacenza (66 servizi, 1.360 iscritti), Ferrara (91 servizi, 2.320 iscritti), Ravenna (130 servizi, 2.906 iscritti), Forlì- Cesena (112 servizi, 2.463 iscritti), Rimini (56 servizi, 1.785 iscritti). Bologna- Rette più contenute, liste d’attesa ridotte e maggiore qualità dei servizi educativi per la fascia 0-3 anni. Sono solo alcuni dei benefici che le famiglie dell’Emilia-Romagna potranno trarre, già a partire dal prossimo anno scolastico (2018-2019), grazie ai fondi che il ministero dell’Istruzione ha destinato alla regione. 20 milioni di euro (quindi quasi il 10% sul totale dei 209 complessivamente disponibili) provenienti dal Fondo nazionale relativo al sistema integrato di educazione e istruzione.

La Giunta regionale ha approvato la suddivisione delle risorse tra i Comuni e loro Unioni e i criteri di assegnazione, decidendo di destinare i contributi al sistema 0-3 anni sulla base del numero dei bambini iscritti. Le risorse si sommano a quelle che ogni anno la Regione stanzia per la qualificazione dei servizi educativi: soltanto considerando il 2017, 7 milioni di euro.

“Per la prima volta il governo colma una lacuna storica, investendo finalmente sui servizi per l’infanzia, in particolare i nidi-sottolinea la vicepresidente e assessore al Welfare, Elisabetta Gualmini-. Con questo finanziamento, di entità notevole, sarà possibile sostenere il sistema tariffario degli asili nido, contenendo le rette a carico delle famiglie, accendere nuove convenzioni con i gestori per poter liberare le liste di attesa e potenziare ulteriormente le attività di formazione e qualificazione degli operatori. I comuni-spiega la vicepresidente e conclude- decideranno a seconda delle loro esigenze specifiche. Una vera e propria rivoluzione a favore dei bambini e delle bambine della nostra regione”. A livello territoriale, le risorse saranno così suddivise: all’area metropolitana di Bologna sono assegnati 5.964.845 euro; Modena 3.186.498; Reggio Emilia 2.699.917; Parma 2.116.160; Piacenza 804.565; Ferrara 1.284.237; Ravenna 1.752.987; Forlì-Cesena 1.453.228; Rimini 1.045.601.

Il sistema educativo in Emilia-Romagna

Il sistema dei servizi educativi per la prima infanzia in Emilia-Romagna è rappresentato da nidi d’infanzia, che possono accogliere bambini in età 3 – 36 mesi, sia a tempo pieno che a tempo parziale, organizzati con modalità diversificate in riferimento ai tempi di apertura (tempo pieno e part-time) e alla loro ricettività; dai servizi domiciliari organizzati in piccoli gruppi educativi; infine, da quelli integrativi, come lo Spazio bambini ei Centri per bambini e famiglie. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e adolescenza riferiti all’anno educativo 2015-2016, in Emilia-Romagna i bambini da 0 a 3 anni iscritti nei 1.199 servizi educativi erano oltre 32.500 (a fronte di 40.160 posti disponibili). Nell’area metropolitana di Bologna i servizi sono 289 e gli iscritti 8.852. Nelle altre province: Modena (184 servizi, 5.207 iscritti), Reggio Emilia (148 servizi, 4.298 iscritti), Parma (123 servizi, 3.368 iscritti), Piacenza (66 servizi, 1.360 iscritti), Ferrara (91 servizi, 2.320 iscritti), Ravenna (130 servizi, 2.906 iscritti), Forlì- Cesena (112 servizi, 2.463 iscritti), Rimini (56 servizi, 1.785 iscritti).

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Gianluca Stanzani:
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