Conosco Catia da molti anni e la sua passione per la scrittura è cosa a me ben nota.
In passato mi è capitato di leggere alcune delle sue storie, pertanto ero preparato a quello che avrei avuto per le mani con l’uscita di “Gabbie”, ovvero la prima raccolta di racconti brevi edita da Robin.
Quella di Catia Salvadore è una scrittura spiazzante.
Uno stile asciutto, senza fronzoli, estremamente diretto ed efficace, quasi “duro” per certi aspetti.
Uso questa parola per connotare una scelta linguistica talmente particolare da essere in grado da sola di mettere alle corde il lettore.
Ci si trova infatti inconsapevolmente obbligati a fare i conti con tematiche e pensieri che vanno a stimolare quella zona d’ombra della nostra psiche che spesso, per istinto di autoconservazione, tendiamo a lasciare sigillata in un cassetto ben chiuso a chiave del nostro cervello.
Le tematiche prese in esame le concedono di esprimere al meglio questo suo stile incalzante che risulta naturale e spontaneo.
Le ho sentito dire durante una presentazione che il suo obiettivo è proprio “l’indagine emotiva del dolore” e penso che nelle sue pagine questo traspaia alla perfezione.
Gabbie è una lettura certamente scomoda, che lascia volutamente una sensazione di disagio perché abbandona i rassicuranti binari della frivolezza e ti costringe a fare i conti con emozioni “vere” e questa per me è l’essenza della scrittura.
Luca Russo
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