I primi otto mesi del 2017 confermano, in Emilia-Romagna, il trend in crescita della puntualità e affidabilità dei treni regionali. Lo fa sapere Trenitalia.
“L’arrivo di convogli nuovi, l’utilizzo di sistemi di manutenzione dinamica delle locomotive, l’estensione del servizio pulitore di bordo, l’attività estiva delle squadre di pronto intervento climatizzazione e la realizzazione di una nuova control room regionale integrata, hanno contribuito a migliorare non solo il servizio, ma anche la percezione da parte dei clienti del viaggio nel suo complesso”, si legge in una nota dell’azienda.
I dati dell’ultima indagine demoscopica, commissionata da Trenitalia a una società esterna, fotografano infatti un gradimento in crescita di 7,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2016 e di 11,6 se raffrontati al 2015. Ad assegnare un voto complessivo fra sufficiente e ottimo è stato infatti l’88,1% degli intervistati. Sei gli aspetti presi in considerazione: dalla pulizia al comfort, dall’informazione a bordo alla puntualità, dalla permanenza a bordo alla security.
Un dato, quello della soddisfazione del cliente, che Trenitalia punta a migliorare ulteriormente con l’immissione di altri treni nuovi, promettono dall’azienda. Completata a marzo scorso la flotta dei nuovi Vivalto, oggi tutti in servizio sull’asse Piacenza – Rimini, novità sono in arrivo anche sulle linee Bologna – Prato e Bologna – Poggio Rusco. In analogia con quanto già realizzato fra Bologna e Porretta, infatti, il conferimento da parte della Regione Emilia-Romagna a Trenitalia di nuovi treni Stadler ETR 350 consentirà a breve un deciso rinnovo dei convogli anche su quelle linee.
Sono oltre 110 mila i treni della direzione regionale Emilia Romagna di Trenitalia che hanno circolato dal primo gennaio alla fine di agosto, per un totale di 9,2 milioni di chilometri percorsi e circa 22 milioni di passeggeri trasportati.
Ad arrivare a destinazione entro i 5 minuti dall’orario previsto – indipendentemente dalla causa dell’eventuale ritardo – è stato il 90,6% delle corse (+ 0,2% rispetto al 2016), percentuale che sale 97,3% (+1,2% rispetto al 2016) se si considerano esclusivamente i ritardi imputabili direttamente a Trenitalia. Stabile la percentuale dei treni cancellati, pari allo 0.8%, di cui solo la metà per cause direttamente imputabili a Trenitalia.
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