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Nuovo gioco inclusivo ad Anzola dell’Emilia

Immagine di repertorio

Sabato 24 giugno è stato consegnato ai bambini e ai ragazzi di Anzola un gioco importante, totalmente nuovo: un gioco inclusivo, il primo che viene installato nel nostro Comune all’interno del Parco Fantazzini. È stata l’occasione per ringraziare con le parole e con il cuore Elisabetta Fantazzini, imprenditrice anzolese, che ha donato questo gioco alla nostra comunità per fare memoria del fratello Alessandro (a cui è dedicato il parco): sequestrato da criminali il 19 gennaio 1986 e mai più tornato a casa. In quel periodo non mancò la preghiera di Papa Giovanni Paolo II: “Trovandomi in terra di Romagna desidero ancora una volta levare la mia voce per la liberazione del signor Alessandro Fantazzini che è stato rapito nel gennaio scorso” (Visita pastorale 9 maggio 1986).
Cos’è un gioco inclusivo? È un’attrezzatura che può essere utilizzata da bambini aventi diverse abilità. È un gioco per divertirsi insieme, senza barriere e senza divisioni. Quando i bambini giocano e condividono il tempo insieme, tutte le differenze vengono annullate e non esiste alcuna distinzione tra loro, a prescindere che abbiano o no disabilità. Sulla pavimentazione è stato disegnato a colori il “gioco della campana”. La campana, gioco antico, ritrovato, unisce ed aiuta nella socializzazione poiché richiede ai bambini di organizzarsi per la partita. La barra ondulata con le sue anelle, la doppia barra, i pannelli gioco “Gioco da Pista” e “Labirinto”, sono ad altezza accessibile a tutti, anche a chi è in sedia a rotelle. Gli attrezzi ad anelle e a barra sono ad altezza per tutti. Tirarsi su con le mani e dondolarsi aiuta la crescita e aumenta la forza fisica. La composizione delle varie funzioni ludiche qui presenti invita all’invenzione di nuovi giochi, il bambino agisce attivando la propria fantasia e la propria creatività.

Ufficio stampa Comune Anzola

Gianluca Stanzani:
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