Persiceto: “Gli odori dell’India” per “Viaggi nel mondo”
Al centro della serata un racconto della terra indiana. “Quell’India – scrive il fotografo Luciano Bovina – che sa conquistare e che resta impressa nell’animo come nessun paese al mondo. L’India con il suo popolo, i suoi paesaggi, i suoni e gli “odori”. L’affabilità di questa gente, mista a grande curiosità, smuove il desiderio di fermarsi a guardare spettacoli che meritano attenzione. Un miscuglio suggestivo di gente che anima strade congestionate da un traffico impossibile. Se dovessi fare un paragone accosterei tutta questa gente a formiche sempre in movimento. Dopo secoli di dominazioni straniere, ancor oggi, riesce ad assorbire in qualche modo e nello stesso tempo a modificare tutto quello che vi arriva dal resto del mondo ma sempre mantenendo intatte le proprie radici. Seppur lentamente, il Paese si sta modernizzando, ma ciò nonostante si muove ancora seguendo sociali consacrate e ritmi culturali antichi. Chiunque visiti l’India avverte di essere a contatto con una società profondamente religiosa, religiosità che spazia dalla pura adorazione della natura al pensiero più astratto. Accanto a una maggioranza induista troviamo buddisti, giainisti, animisti e cristiani oltre a una sostanziale presenza musulmana, la quale è in netta contrapposizioni con i primi. Mark Twain, grande scrittore e viaggiatore la definì il Paese delle Carestie, il Paese delle grandi Illusioni ma concluse che era meglio chiamare l’India il Paese delle Meraviglie. Un Paese che prima ti attrae e incanta, poi affascina e innamora”.
Chi è Luciano Bovina
Luciano Bovina ha i suoi primi contatti con la fotografia da ventenne, come assistente fotografo-navale imbarcato sulla nave oceanografica “Staffetta”. In seguito collabora con l’agenzia fotografica Attualfoto curando i servizi nell’ambiente della Formula Uno e dei Rally. Successivamente entra nel cinema. Come cine-operatore realizza per il settimanale sportivo Autosprint, nel programma televisivo “Telesprint”, più di 80 filmati di Gran Premi. Ma la continua ricerca del nuovo, l’interesse alla conoscenza di popoli ed etnie diverse, l’amore per i grandi spazi, lo indirizzano sempre più verso il reportage e il documentarismo puro, che tuttora segue. Dal 1983 al 1990 ha fatto parte della troupe mobile “Jonathan “di Ambrogio Fogar, tanto da essere amichevolmente chiamato dai suoi colleghi: “Nomade con la cinepresa”. In circa venticinque anni, ha collaborato alla realizzazione di oltre 37 documentari per la televisione italiana ed estera e importanti servizi fotografici in ben 57 nazioni diverse. Nel 1992 riprende i reportage fotografici alternandosi al documentarismo televisivo. Tra i tanti riconoscimenti ricevuti nel cinema, nell’anno 1996 vince uno dei più prestigiosi premi fotografici. Su 36.454 fotografie, provenienti da 53 nazioni, si aggiudica il primo premio assoluto: “Nikon Photo Contest International Grand Prize”. Tutt’oggi si alterna in servizi filmati e reportage fotografici.
Lorenza Govoni – Ufficio stampa Comune Persiceto