A cura del Gruppo Archeologico Storico Ambientale, Museo Archeologico Ambientale, con la partecipazione e il patrocinio di: Comune di Anzola dell’Emilia, Comune di Calderara di Reno, Comune di Crevalcore, Comune di San Giovanni in Persiceto, Comune di Sant’Agata Bolognese, Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese, Consorzio dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto, Museo del Cielo e della Terra.
Il Gruppo Archeologico Storico Ambientale (G.A.S.A.) e il Museo Archeologico Ambientale propongono un ciclo di conferenze per approfondire l’Oriente antico. Negli 8 incontri saranno affrontate diverse tematiche che spaziano dall’archeologia alla storia, alla religione e alle scienze.
Le conferenze saranno tenute da ricercatori, docenti e studiosi afferenti a varie Istituzioni ed Università italiane e si svolgeranno in diverse sedi dei Comuni di Terred’Acqua in un periodo compreso fra marzo e maggio 2017.
A chi ne farà richiesta, verrà rilasciato un attestato di partecipazione valido sia per la formazione obbligatoria dei docenti (Direttiva Ministeriale 170/2016 – art. 1, comma 5) sia per l’eventuale riconoscimento di crediti formativi per gli studenti.
Per ogni conferenza verranno riconosciute 2 ore di formazione.
È gradita la preiscrizione alla segreteria del Museo.
6 aprile 2017 ore 21,00
presso la Partecipanza Agraria di Sant’Agata Bolognese, Sala delle Colonne, via 2 agosto 1980, n. 45
Gli scavi della città evangelica di Magdala sul lago di Galilea: il porto e il suo ambiente
Durante gli scavi condotti tra il 2007 e il 2012 con il patrocinio della Custodia di Terra Santa e dello Studium Biblicum Franciscanum, nel sito archeologico di Magdala sulla costa occidentale del Lago di Tiberiade sono state messe in luce, a circa 200 metri dall’attuale linea di costa, delle strutture pertinenti al porto della città. Lo scavo del porto – fondato nel periodo tardo ellenistico (asmoneo) e il cui interramento è da collocarsi tra III e IV secolo d.C. – è stato condotto con un approccio interdisciplinare che ha visto la collaborazione tra gli archeologi del Magdala Project e una équipe di geologi e geomorfologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pisa e dell’Università di Bologna, diretti dal Prof. Giovanni Sarti, e dell’Università di Aix Marseille, nella persona del Prof. Christophe Morhange. Tale approccio ha permesso di acquisire elementi utili non solo alla ricostruzione della storia della città ma anche della storia paleoambientale dell’area. In particolare, i risultati dello studio condotto sulle ostracofaune, sulle malacofaune e sui macroresti vegetali contenuti nei campioni di sedimenti dai livelli di uso del bacino portuale, hanno contribuito alla ricostruzione del paleoambiente naturale e di aspetti socioeconomici della Galilea del I secolo, restituendoci anche l’immagine di un ricco paesaggio agreste da cui hanno tratto ispirazione i Vangeli, la letteratura apocrifa e le fonti letterarie.
ANNA LENA (1971), dopo la Laurea in Lettere conseguita presso l’Università di Pisa e alcune esperienze lavorative in Italia e all’estero, si trasferisce in Palestina dove collabora con un’organizzazione non governativa impegnata in progetti nell’ambito della conservazione e della valorizzazione dei beni culturali. Grazie all’esperienza acquisita sul campo e alla formazione nella tutela del patrimonio storico e archeologico in aree a rischio bellico sotto la direzione del Prof. Fabio Maniscalco, collabora con l’ufficio UNESCO di Ramallah e come consulente per diversi progetti. Dopo alcune esperienze lavorative nei territori palestinesi si trasferisce in Israele per collaborare – sotto la direzione di Michele Piccirillo e con il patrocinio della Custodia di Terra Santa e dello Studium Biblicum Franciscanum – alla riapertura dello scavo archeologico di Magdala sul Lago di Tiberiade, dove lavora continuativamente nell’ambito del Magdala Project fino al 2013. Nel 2012 consegue il Dottorato di Ricerca in Archeologia (Rapporti tra Oriente e Occidente) presso l’Università “L’Orientale” di Napoli discutendo la tesi “Il porto di Magdala / Tarichea sul Lago di Galilea”. Attualmente collabora con il Laboratorio di Palinologia e Archeobotanica del CAA “Giorgio Nicoli” a San Giovanni in Persiceto ed è membro della missione archeologica dell’Università degli Studi di Firenze “Medieval Petra – Shawbak Project” diretta dal Prof. Guido Vannini e della Missione Archeologica Italiana nel Deserto Orientale Egiziano diretta dalla Prof.ssa Irene Bragantini (Università “L’Orientale” di Napoli). E’ specializzanda in Archeologia Classica presso la SISBA.
VERONICA ROSSI (1973), a partire dal 2013 è ricercatore a tempo determinato presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università di Bologna. Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze Geologiche (2004-2008) ed ha svolto attività di ricerca presso l’Università di Bologna e l’Università di Pisa. La sua attività di ricerca riguarda prevalentemente l’evoluzione stratigrafico-paleoambientale tardo quaternaria di sistemi alluvionali e costieri in risposta ad agenti naturali (e.g., clima, variazioni relativa del livello del mare) ed antropici. Argomenti principali sono la paleoecologia di associazioni a microfossili (foraminiferi bentonici ed ostracodi) e la geoarcheologia.
MARCO MARCHESINI (1963) è laureato in Scienze Agrarie e Dottore di Ricerca in Biosistematica ed Ecologia vegetale conseguito presso l’Università degli Studi di Firenze, docente a contratto presso l’Università degli Studi di Ferrara e presso la SISBA (Scuola Interateneo di Specializzazione in Beni Archeologici delle Università di Trieste, Udine e Venezia), docente in corsi di Alta Formazione, già Archeobotanico in comando presso la Soprintendenza Archeologia dell’Emilia Romagna, è referente scientifico del Laboratorio di Palinologia e Archeobotanica del C.A.A. Giorgio Nicoli dove svolge attività di ricerca in ambito palinologico e archeobotanico a livello locale, nazionale e internazionale. E’ autore di 160 pubblicazioni scientifiche e divulgative, svolge e coordina da anni ricerche, studi e progetti archeobotanici nazionali e internazionali.