Oltre un milione di passeggeri al giorno: 850 mila su gomma e 150 mila su ferro, in continua crescita. Più di 7.200 dipendenti, come un’azienda da 650 milioni di fatturato. È il trasporto pubblico dell’Emilia-Romagna, che la Regione è pronta a rilanciare con un piano di investimenti da quasi 1 miliardo e 400 milioni di euro.
Un piano che prevede il rinnovo del parco mezzi, con l’immissione su tutto il territorio regionale di centinaia di autobus ecocompatibili e treni; l’utilizzo delle moderne tecnologie per facilitare l’acquisto dei biglietti e gli spostamenti dei passeggeri; tariffe integrate per gli abbonamenti, con risparmi certi per i pendolari; investimenti straordinari sulla rete ferroviaria per eliminare i passaggi a livello, completare l’elettrificazione delle linee e l’installazione dei sistemi tecnologici di sicurezza; ma anche un progetto di riforma della governance, sia su ferro che su gomma, che punta a rafforzare il servizio e a ridurre i costi. Per un trasporto pubblico sempre più sostenibile, comodo, di qualità, capace di rispondere alle esigenze dei tanti cittadini – mediamente il 13% degli emiliano-romagnoli – che ogni giorno per spostarsi usano autobus e treni.
Il traguardo fissato al 2020 è quello di incrementare il numero di passeggeri del trasporto su gomma e su ferro rispettivamente del 10 e del 20% sul 2014.
Le novità per i passeggeri
Molte, quindi, le novità che saranno introdotte a beneficio dei passeggeri entro questo mandato. La carta “Mi muovo” potrà essere utilizzata anche dagli abbonati ai treni del servizio regionale del circuito Trenitalia, che oggi invece hanno l’abbonamento cartaceo. Inoltre funzionerà come una tessera ricaricabile, che tutti, anche non abbonati, potranno usare per acquistare biglietti singoli di autobus e treni del circuito regionale.
Le nuove tecnologie entreranno di diritto a far parte della vita quotidiana dei passeggeri. Un’applicazione sulla infomobilità permetterà di consultare in tempo reale gli orari di autobus e treni che circolano in regione, visualizzandone sulla mappa l’esatta posizione. Sarà possibile acquistare i biglietti di bus e treni tramite cellulari dotati di tecnologia Nfc, semplicemente avvicinando il telefonino al validatore; e ancora, si potranno comperare i biglietti dei treni regionali su internet con Qr Code, oppure direttamente a bordo degli autobus, tramite bancomat e carte di credito contactless, che non richiedono cioè l’inserimento fisico della carta nel lettore ma solo l’avvicinamento.
Un’altra importante novità riguarda da vicino gli abbonati che utilizzano sia treno sia bus. Oggi devono pagare un doppio abbonamento, mensile o annuale, distinto per entrambi i mezzi. Con questa riforma, invece, potranno viaggiare con l’abbonamento del treno anche negli autobus di 13 città: quelle capoluogo, oltre ad Imola, Carpi e Faenza. La gratuità è prevista per le città di partenza e di arrivo dell’abbonamento ferroviario. Con un risparmio medio annuo di circa 180 euro per abbonato. 36 mila le persone interessate dal provvedimento, per lo più studenti e lavoratori pendolari.
Rinnovo parco mezzi
Un servizio migliore parte anche da mezzi nuovi, confortevoli ed ecocompatibili. Entro il 2019 entreranno in servizio 75 treni nuovi, 22 dei quali già nel 2017: si tratta di quelli che la Regione ha deciso di immettere in anticipo rispetto alla Gara del ferro (un piano di investimento complessivo da 750 milioni di euro, che prevede l’ingresso di 96 nuovi convogli). Inoltre, 2 treni sulla linea Modena-Sassuolo saranno introdotti in giugno di quest’anno e 3 sulle linee reggiane in dicembre 2018.
600 nuovi autobus saranno immessi su tutto il territorio regionale entro il 2020, per un investimento che vale 160 milioni di euro. 191 mezzi (diesel euro 6) entreranno in servizio nel 2017, 70 (a metano, ibridi o elettrici) nel 2018, i restanti entro il 2020.
Complessivamente, si tratta di un investimento di oltre 900 mila euro, che sommati alle risorse relative al piano triennale di ammodernamento delle stazioni, superano 1 miliardo di euro.
Investimenti sulla rete ferroviaria
La proposta della Regione è quella di trasferire allo Stato l’intera rete ferroviaria regionale. La Regione ha condiviso a livello tecnico con Rfi (Rete ferroviaria italiana) un piano che prevede 380 milioni di investimenti sul territorio regionale, di cui 100 già finanziati. In dettaglio: 115 milioni per l’installazione del sistema di controllo marcia treno e l’adeguamento agli standard di sicurezza previsti per le reti Rfi; 107 per l’eliminazione dei passaggi a livello e gli interramenti di linea; 76 per l’elettrificazione delle linee,in particolare la Reggio-Guastalla, Reggio-Sassuolo, Reggio-Ciano e Parma-Ferrara; 56 milioni, infine, per interventi di miglioramento delle infrastrutture (raddoppio binari, binari di scambio). Ora la parola passa al Governo, che valuterà questa proposta nel decreto Infrastrutture.
Inoltre, come prevede la Gara del ferro, entro il 2019 si arriverà ad un’azienda unica per il trasporto ferroviario dell’Emilia-Romagna.
Progetto di riforma della governance del trasporto su gomma
Il progetto punta a rafforzare e rendere ancora più efficiente il sistema, ad aumentare la competitività del territorio e a tutelare l’occupazione. Due sono le opzioni in campo: o la creazione – al posto delle 9 attuali – di un’unica agenzia regionale, con i relativi presidi territoriali; oppure la fusione in 4 agenzie con le medesime funzioni, come previsto dalla legge regionale 30/98. Un passaggio necessario, a cui si aggiunge la proposta della Regione: aggregare in un’unica holding regionale le aziende di trasporto a maggioranza pubblica (Tper, Tep, Start Romagna e Seta).
Tante, dunque, le riforme contenute nel progetto di valorizzazione del trasporto pubblico, che la Regione discuterà con enti locali, aziende, agenzie, parti sociali e stakeholder a partire da marzo, con incontri e seminari organizzati nelle nove province.
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