Sant’Agata: Marina Mulopulos in “Distichos”
Sabato 12 novembre, ore 21
Teatro Bibiena, via 2 agosto 1980 114 – Sant’Agata Bolognese
Marina Mulopulos in “Distichos”
Marina Mulopulos, artista poliedrica dotata di un talento raro nella voce, che riesce a padroneggiare in maniera esemplare, presenta il suo primo disco da solista: Distichos, album di dieci tracce in lingua greca (con una cover di Cogli la mia rosa d’amore di Rino Gaetano).
Marina, vincitrice del premio della critica nell’edizione 2015 del Premio Andrea Parodi (unico concorso di world music italiano), autrice e interprete dalle caratteristiche doti vocali, nelle dieci tracce del disco ha voluto rendere omaggio alla Grecia, terra d’origine di suo padre e simbolo della cultura mediterranea.
La cantante si esibirà in quintetto con Paolo Del Vecchio (bouzouky e chitarra acustica), Luca Urciuolo (piano e fisa) Sasà Pelosi (basso acustico) e Ivan Lacagnina (percussioni).
Tra le note e le parole si confondono la forza della sua terra d’origine e il suo vissuto in Italia (e tutto il blues del mondo che ha ascoltato).
Nel disco si parla di sogni e di speranze di cambiamento, in un’epoca in cui ormai l’unico obiettivo sembra la semplice sopravvivenza: una sorta di richiamo al risveglio dell’essere umano, una preghiera per un mondo migliore, un risveglio della coscienza…
La voce come un vero e proprio strumento dell’anima
Marina Mulopulos ha all’attivo svariate collaborazioni (già vocalist degli Almamegretta dal 2006 al 2008, Autobam, Acustilak, Malfunk, Neem) con le quali ha realizzato dischi e concerti in Italia e all’estero.
Scenografa, attrice, esperta pedagogica in Belle Arti, è dotata di un talento raro nella voce che riesce a padroneggiare in maniera esemplare, cantando e scrivendo sia in greco che italiano.
In canzoni come “Maghissa” – “Iati” Marina ci consegna una voce sussurata ed intensa, calda come un velluto ma capace di infinite scale, mentre in “Elpiso” emerge la grande potenza vocale di una voce che sa essere roca e graffiante, che riesce, insieme ai suoi musicisti, a tratteggiare con la precisione di un pennello paesaggi mediterranei, a rievocare mondi antichi, a cullare dolcemente e a raccontare