Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, ha presentato una risoluzione per impegnare la Giunta a colmare il vuoto dei dati che riguarda il capoluogo emiliano. “C’è chi si rifiuta di inviare i dati”.
“La Regione si attivi affinché venga rinnovata la convenzione tra Bologna e Ferrara che permette la copertura, anche per il capoluogo emiliano, del Registro tumori”. È questa la richiesta di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S contenuta in una risoluzione che sarà discussa nelle prossime sedute dell’Assemblea Legislativa. “Quattro anni fa venne costituito il Registro tumori di AVEC, attraverso una convenzione tra le Aziende USL di Ferrara e Bologna e le Aziende Ospedaliero-Universitarie di Ferrara e Bologna, al fine di completare la copertura della registrazione dei tumori nell’Area Vasta Emilia Centrale – spiega Silvia Piccinini – L’organizzazione e la direzione del Registro, previsto dalla convenzione, fu stata affidata all’Azienda USL di Ferrara, nell’ambito del Dipartimento di Sanità Pubblica mentre il suo finanziamento è a carico delle Aziende convenzionate e viene gestito nel contesto del budget dipartimentale dell’Azienda USL Ferrara. Da quello che abbiamo potuto verificare sembrerebbe che il Registro tumori AVEC non abbia una copertura dei dati di incidenza completi del territorio della Provincia di Bologna, dato che alcune strutture ospedaliere si rifiuterebbero di inviare i dati. Inoltre a convenzione è di fatto scaduta di recente e non è stata ancora rinnovata”. Attualmente sono sei i Registri tumori generali attivi (Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Romagna e Area Vasta Emilia Centrale, che rilevano sistematicamente ogni nuovo caso di neoplasia maligna che insorge nella popolazione di riferimento, ma i proprio il mancato rinnovo della convenzione AVEC sta comportando ritardi e problemi riguardo alla copertura della zona di Bologna. Ecco perché la consigliera regionale del M5S chiede alla Giunta di adoperarsi affinché la convenzione venga al più presto rinnovata. “Si tratta di una grave lacuna che si deve al più presto colmare – conclude Silvia Piccinini – proprio per l’importanza che la mappatura capillare dei dati rappresenta sia per la gestione sanitaria dei casi”.
Regione Emilia-Romagna