Il Pil dell’Emilia-Romagna che nel 2016 potrebbe crescere dell’1,1%, rispetto al dato nazionale che secondo l’ultimo rapporto del Fondo monetario internazionale vede quest’anno una crescita dello 0,8%. Con l’Emilia-Romagna regione leader in Italia, superando anche la Lombardia (+1%).
“Il dato del Pil- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini– non è una sorpresa se la misuro col fatto che lo scorso anno siamo stati noi e la Lombardia le locomotive d’Italia. E’ invece importante il fatto che per il secondo anno consecutivo l’Emilia-Romagna si conferma una delle locomotive del Paese, se non la locomotiva del Paese. Abbiamo una serie di numeri – dai 46mila nuovi occupati nei primi sei mesi dell’anno all’attrattività e agli investimenti di grandi Gruppi nella nostra regione, fino all’andamento del turismo – che messi insieme danno l’idea che questa regione sia attrattiva per il mondo e che sia una regione che sta innovando, andando essa stessa verso il mondo”.
Notizie positive anche dall’export, comparto nel quale pure l’Emilia-Romagna è la prima regione nel Paese. Lo dicono i dati raccolti dalla direzione Studi e ricerche di Intesa Sanpaolo nell’ambito del periodico monitor sui distretti regionali. L’analisi evidenzia una crescita nel secondo trimestre 2016 del 6,6%, un ritmo che ha portato i livelli su valori superiori ai 3 miliardi di euro, nuovo massimo storico. Molto positivo anche il dato complessivo del primo semestre che vede l’export dei distretti della regione in crescita del 3,5%.
“È una buona notizia la costante crescita dell’export delle imprese emiliano-romagnole- afferma Palma Costi, assessore alle Attività produttive- un risultato che premia lo sforzo di un sistema regionale dove le imprese non hanno mai smesso di credere nei propri prodotti e processi, spesso unici al mondo. Come Regione abbiamo ha fortemente investito in politiche di ricerca, innovazione, internazionalizzazione, attrattività e formazione. Un ecosistema forte, aperto, sostenibile e globalizzato che crea prodotti richiesti ed esportati in tutto il mondo e dove al contempo tutto territorio è capace di attrarre nuove produzioni e investimenti. Positiva, infatti- chiude Costi- la crescita dei nostri distretti in modo diffuso e omogeneo”.
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(fonte: Prometeia – Scenari per le economie locali 2016. La Repubblica, 06/10/2016)