Patto per il lavoro, formazione per creare occupazione
Mettere in campo corsi di formazione mirati ad aiutare le persone ad inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro, prevenendo e contrastando così la disoccupazione di lunga durata. E’ l’obiettivo dell’invito a presentare progetti formativi per l’occupazione, approvato dalla Giunta. Il bando dà attuazione alle azioni previste dal Programma Operativo FSE 2014/2020, in coerenza con il Patto per il Lavoro e la priorità condivisa con tutti i firmatari di orientare l’azione di ogni segmento dell’infrastruttura educativa regionale ad una occupazione qualificata.
Il bando, che ha una dotazione finanziaria di 12 milioni di euro, si rivolge agli enti di formazione accreditati per l’ambito della Formazione superiore, che potranno presentare, entro il 13 ottobre, azioni formative progettate sulla base del al Sistema regionale delle qualifiche, ovvero che permettono ai partecipanti di conseguire, a seconda della durata del percorso, un certificato di competenze o di qualifica professionale.
Con questo bando la Regione renderà disponibili su tutto il territorio regionale, a partire dall’autunno e per parte del 2017 (almeno il primo semestre), percorsi per operatori e tecnici in grado di inserirsi in tutti i settori dell’economia regionale, del manifatturiero e dei servizi. L’investimento permetterà di approvare un’offerta formativa capillare di circa 180 percorsi a cui potranno accedere almeno 2800 persone.
Il progetti formativi dovranno essere fondati su una stretta collaborazione con le imprese, formalizzata in un protocollo in grado di evidenziare i potenziali sbocchi occupazionali, sia in termini qualitativi che quantitativi, nell’ambito delle filiere o nei settori di riferimento. Priorità dunque alla capacità di dialogo con il sistema economico-produttivo per intercettarne il reale fabbisogno di competenze, sostenere i processi di innovazione, sviluppo competitivo e di riposizionamento delle imprese del territorio e rendere più efficace la formazione in termini di esiti occupazionali dei partecipanti. Priorità, nella valutazione dei progetti, anche alla coerenza delle candidature con le linee di sviluppo territoriale della programmazione regionale e alla capacità di orientare i percorsi al rispetto dei principi di pari opportunità di genere e non discriminazione.
I corsi dovranno rivolgersi alle persone non occupate, che hanno assolto l’obbligo d’istruzione e il diritto-dovere all’istruzione e formazione e che necessitano di azioni formative per ridurre il divario tra le competenze richieste dalle imprese e le competenze possedute per l’inserimento lavorativo.
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