Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, ha presentato una interrogazione per chiedere alla Giunta di intervenire sul piano che prevede la nascita di un’ennesima area commerciale alle porte del comune bolognese. “Progetto vecchio, eredità di un PD che ormai è evaporato”.
“La Regione fermi la cementificazione selvaggia che sta alla base del progetto Postrino a San Giovanni in Persiceto. Una Giunta che ha come obiettivo il consumo di suolo a saldo zero non può permettere che si continui a costruire nell’unico interesse di favorire gli speculatori”. È questa la richiesta di Silvia Piccinini, consigliera regionale del M5S, contenuta in una interrogazione che ha come oggetto il progetto denominato Postrino che dovrebbe vedere la nascita di un’area commerciale alle porte del comune bolognese e a ridosso della Trasversale di Pianura, proprio a ridosso dell’area di interesse ambientale “La Bora”. “Si tratta di un progetto vecchio che va assolutamente fermato – spiega Silvia Piccinini – perché non fa altro che aumentare il consumo di suolo a totale vantaggio dei privati contribuendo alla desertificazione dei centri storici dei comuni dell’area e distruggendo, al netto, posti di lavoro. In quella zona nessuno sente il bisogno di un altro, l’ennesimo, centro commerciale. Si tratta di un progetto che è stato voluto fortemente dal PD, quello stesso PD che è stato bocciato clamorosamente dagli elettori al ballottaggio”. Per questo nella sua interrogazione la consigliera regionale del M5S chiede alla Giunta se non ritenga necessario agire presso le amministrazioni comunali coinvolte, anche mettendo in campo gli strumenti tipici dei processi partecipativi, acquisendo, prima di giungere al temine della procedura, quanto meno il parere specifico dei cittadini. “La Regione, anche mettendo a disposizione il proprio patrimonio di conoscenze tecnico-procedurali, dovrebbe istituire un apposito tavolo di lavoro con gli enti locali affinché possa essere esaminata la possibilità di esercitare l’opzione zero, uscendo da questa vicenda senza strascichi giudiziari per le amministrazioni coinvolte o, quantomeno, con la ragionevole probabilità di poter vedere confermate le proprie scelte in una eventuale sede giudiziaria”. “Quello che ci chiediamo – aggiungono i consiglieri del M5S di Anzola, Calderara, Crevalcore, Sala Bolognese all’interno dell’Unione delle Terre d’Acqua – e come può un PTCP, ideato nel 2004 ed approvato nel 2009, trovare ancora valenza per un territorio? La situazione socio economica e culturale è talmente mutata che non è possibile restare a guardare mentre si cerca di approvare l’ennesima profanazione del nostro territorio. I sindaci che hanno governato Persiceto dal 2004 ad oggi, tutti sotto la bandiera ormai sbiadita del PD, hanno fatto di tutto per favorire questo progetto anche con autorizzazioni tecniche discutibili. Per questo ribadiamo il nostro no al Postrino”.
Gruppo Assembleare Movimento 5 Stelle
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