Moni Ovadia a teatro ricorda Iannacci
“Come si fa a cadere nel pessimismo quando c’è la musica?” diceva Enzo Jannacci cantautore, cabarettista e attore ma anche cardiochirurgo, tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra. Fin dagli anni ‘50, ha lavorato insieme agli amici Dario Fo e Giorgio Gaber, passando dalla canzone dialettale al rock al jazz, fornendo l’ispirazione anche a personaggi come Renato Pozzetto, Diego Abatantuono, Massimo Boldi. Tra i suoi brani più noti: Vengo anch’io. No tu no, El portava i scarp del tennis, Ho visto un re, Quelli che. La vita l’è bela… Alcune di queste canzoni, diventate oramai dei classici, sono reinterpretate da Moni Ovadia anch’egli artista versatile, curioso sperimentatore che si è affermato nel teatro musicale dimostrando una sua personale ricerca espressiva; le propone in un’inedita quanto fascinosa veste.
Moni Ovadia. Nasce a Plovdiv in Bulgaria nel 1946, da una famiglia ebraico-sefardita. Dopo gli studi universitari e una laurea in scienze politiche ha dato avvio alla sua carriera d’artista come ricercatore, cantante e interprete di musica etnica e popolare di vari paesi. Nel 1984 comincia il suo percorso di avvicinamento al teatro, prima in collaborazione con artisti della scena internazionale, come Bolek Polivka, Tadeusz Kantor, Franco Parenti, e poi, via via proponendo sé stesso come ideatore, regista, attore e capocomico di un “teatro musicale” assolutamente peculiare, in cui le precedenti esperienze si innestano alla sua vena di straordinario intrattenitore, oratore e umorista. Filo conduttore dei suoi spettacoli e della sua vastissima produzione discografica e libraria è la tradizione composita e sfaccettata, il “vagabondaggio culturale e reale” proprio del popolo ebraico, di cui egli si sente figlio e rappresentante, quell’immersione continua in lingue e suoni diversi ereditati da una cultura che le dittature e le ideologie totalitarie del Novecento avrebbero voluto cancellare, e di cui si fa memoria per il futuro.
Per info: URP 800.069678, Teatro comunale: 051.825022, Infotel 331.1365085 (lun-ven 11-13)
Biglietti: platea intero 20€, ridotto 17€ – palchi intero 18€ ,ridotto 16€, minori di 14 anni 10€
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Lorenza Govoni – Ufficio stampa Comune Persiceto