Lo sconcerto di Unindustria alla notizia della possibile cancellazione del Passante Nord consente di individuare a colpo sicuro uno dei ristretti gruppi di interesse che guadagnerebbero dalla sua realizzazione: vale a dire i costruttori del Passante Nord stesso.
Mentre gli agricoltori perderebbero reddito, occupazione e verrebbero indennizzati solo parzialmente, mentre gli automobilisti in tangenziale avrebbero solo dubbi benefici e dovrebbero accettare un consistente aumento di rischio a causa dei nuovi 12 micidiali bypass a sinistra, mentre la collettività nel complesso perderebbe per sempre 500-600 ettari di preziosissimo suolo, vedrebbe aumentare l’inquinamento atmosferico, i rischi di alluvione, pagherebbe sovra pedaggi ed altre spese per limitare l’impatto,… i costruttori sarebbero gli unici sicuramente beneficati perché si dividerebbero 1,3 miliardi di fondi di Autostrade per l’Italia (cioè nostri).
Il beneficio che questi fondi procurerebbero a tutto il territorio sarebbe invece molto limitato e sicuramente temporaneo.
In base all’ultimo progetto presentato infatti, detratti i milioni per pagare il progetto e decine di milioni per gli indennizzi ai proprietari di terreni, quello che resta sarà erogato in 10 – 15 anni o più a un settore ad alta intensità di capitale; solo una bassa percentuale dell’investimento si trasferisce ai salari rispetto ad investimenti in altri settori manifatturieri, nella ricerca, o nei servizi.
Si tratta veramente di uno stimolo molto debole per l’economia della regione e l’effetto si ferma al termine dei lavori!
Ricordiamo che le alternative proposte da Legambiente, specialmente il potenziamento del trasporto su ferro di merci e passeggeri, il completamento delle opere stradali alternative oltre che l’eventuale potenziamento in sede della Complanare, comportano ingenti investimenti pubblici nel settore delle costruzioni.
Quando il Dr. Vacchi dichiara che il Passante Nord rappresenta “aria pulita” (Resto del Carlino del 12/11/2015) – assimilando l’autostrada così a un bosco – si capisce che non si preoccupa più di tanto della credibilità delle proprie argomentazioni quanto piuttosto di renderle strumentali al raggiungimento dell’obiettivo.
Si sostiene che il Passante Nord sia un opera strategica? Almeno chiariamo strategica per chi!
Legambiente
Circoli dell’area metropolitana di Bologna