Si svolgerà sabato 12 settembre dalle ore 18 e fino a mezzanotte inoltrata, nel centro storico di Crevalcore, “La Notte dei Bikers per Crevalcore”. La terza edizione di una manifestazione dove solidarietà, divertimento e motori si mescolano, in un connubio che ha fatto il successo delle due precedenti edizioni. Ci saranno stand di “artigiani creativi”, lo spazio dov sarà possibile acquistare i gadget della manifestazione, lo stand dell’associazione ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), il punto gastronomico a cura dell’ Ass. I Sempar in Baraca e il mercatino dell’usato delle “gnokkentruppen”. Quattro gruppi musicali si alterneranno dalle 20 in poi: The Marching Saints (Gospel), Rito pagano (Rock), Gasoline blues band (Rock Blues) e i The Glam Rock Show (Glam Rock anni ’80).
Come nelle edizioni precedenti saranno presenti numerosi club di bikers provenienti da tutta Italia. Il ricavato dell’evento sarà devoluto al piccolo Diego, un bambino di Crevalcore affetto da autismo, per l’allestimento di un’aula morbida.
Se sapessi parlare vi direi… Ciao! Io sono Diego e tutti dicono che sono autistico. Cosa vuol dire? Significa che sono un bambino! Direte voi… : “Un bambino come tutti gli altri?”. Io credo di sì… ma forse non è proprio così! Beh! Però mi piace fare tutte le cose che piacciono agli altri. Per esempio… mi piace andare a scuola… alla mia scuola! Quella con la mia aula; con i miei compagni e le mie compagne di classe e con le mie maestre. Mi piace imparare cose nuove e mi piace farlo giocando e divertendomi. Alle volte, quando finalmente capisco come si fa un certo gioco o una tale azione, sono tronfio di soddisfazione. Mi sento grande; tanto grande da sentirmi scoppiare il petto; tanto alto da avere le vertigini; in quei momenti sto proprio bene! Allora anche la maestra è contenta; glielo leggo in faccia. Sì! Perché ho imparato a leggere le espressioni del viso. Non è stato facile perché “i grandi” sono complicati; fanno tante cose con il viso e con gli occhi e lo fanno molto velocemente. Ogni grande sorride in un modo diverso dall’altro però tutti gridano allo stesso modo; urlano anche spesso e di solito dicono la stessa parola. Quando io la sento mi fermo e li guardo. Anche loro si fermano, smettono di gridare e, alle volte, sono anche contenti. Non so bene cosa voglia dire quel suono ma tutti lo rivolgono solo a me. Qualche volta lo dicono anche tra loro parlando di me. Forse ora ho capito! È il mio nome! Anche questo ho imparato e ora sono felice. Diego