Tra le attività che riprendono con la fine delle vacanze estive, a Bologna, ci sono anche gli sfratti e i relativi “picchetti” organizzati dai collettivi per ostacolare l’operato degli ufficiali giudiziari. Una situazione che nei mesi scorsi si è registrata decine di volte e che stamattina, dopo una breve pausa estiva, è tornata a presentarsi. Ne dà notizia Social Log, con un comunicato diffuso su Facebook.
“Dopo soli venti giorni di interruzione, con l’inizio di settembre sono riprese le attività degli ufficiali giudiziari e con loro quella del Comitato inquilini resistenti”, scrive il collettivo, raccontando che stamattina “una muraglia umana di solidarietà ha dato vita al picchetto antisfratto per la famiglia di Assia e dei suoi tre figli”.
Si trattava del terzo tentativo di esecuzione, spiega Social Log, nonostante una “imminente assegnazione di una casa popolare”. Prospettiva che non ha fatto desistere l’ufficiale giudiziario, riferisce sempre il collettivo, “a causa della mancanza di una presa di responsabilità da parte degli assistenti sociali e degli uffici competenti nel fornire una semplice certificazione dell’imminente assegnazione”. Però, grazie alla “numerosa presenza di solidali, si è potuto strappare con la lotta una un rinvio che consentirà a Assia e alla sua famiglia di mantenere il punteggio nella graduatoria- continua il comunicato- che con l’esecuzione avrebbe perso mandando in fumo qualsiasi possibilità di ottenere una casa popolare e così continuare la battaglia per un’assegnazione definitiva”.
Agenzia Dire – www.dire.it