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Bologna. Sempre di più i loculi ‘non utilizzati’, il Comune corre ai ripari

La gestione del “caro estinto” impensierisce l’amministrazione bolognese. Sempre più persone infatti sceglierebbero di farsi cremare, e nei cimiteri del capoluogo emiliano aumentano i loculi che restano vuoti e inutilizzati. E sarà sempre di più così: per il futuro l’offerta di loculi “sarà ampiamente superiore alla richiesta”, come fa sapere il Comune. Che infatti ha deciso di correre ai ripari, con una serie di misure che dovrebbero incentivare la richiesta di concessioni.

La prima di queste manovre prevede un aumento della durata: se prima andava da 20, 40 e 60 anni, ora passerà a 25, 50 e 75, senza variazioni nel costo. Stesso discorso per i rinnovi, che passerebbero dagli attuali 20, 40 e 60 anni a 30, 60 e 90 anni, sempre mantenendo le stesse tariffe.

Nella stessa delibera, però, sono previsti “sconti” anche sulle cremazioni, una modalità su cui appunto si è osservato una decisa preferenza dei cittadini. Inoltre, il Comune interviene anche su altre modalità di sepoltura: come il ricorso a fosse in campi di pregio, che, fa sapere ancora il Comune, “presuppongono l’acquisizione di una fossa e non la sola attività di sepoltura in terra, riqualificando aree da destinare all’inumazione”. Questo favorirebbe interventi di “particolare cura del verde” e una variazione della tariffa base, con concessioni che andranno dai 12 ai 15 anni.

Agenzia Dire – www.dire.it

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