“Le misure regionali di contenimento della spesa perseguono l’obiettivo principale di rendere la spesa sanitaria efficiente ed efficace al fine di creare delle economie in grado di compensare il mancato in incremento delle risorse per il 2015”. Lo dice il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Andrea Rossi, rispondendo in Aula a una interrogazione a risposta immediata di Tommaso Foti (Fdi) nella quale il consigliere chiedeva quali fossero le conseguenze per cittadini e operatori dopo l’intesa Stato-Regioni che riduce di oltre 300 milioni i finanziamenti nel settore sanitario emiliano-romagnolo, e su quali settori la Regione intende intervenire fra riordino ospedaliero, concentrazione delle attività del 118 e limitazione degli investimenti finanziati con contributi in conto esercizio.
“Le misure- ha continuato Rossi- intendono qualificare le politiche sanitarie regionali (contenimento significativo dei tempi di attesa prestazioni specialistiche e attivazione case della salute), di aumentare la qualità delle prestazioni e dei servizi erogati, in un quadro di uniformità e appropriatezza. Le conseguenze attese per gli utenti e operatori- ha sottolineato- sono pertanto positive. La Regione, infine, attuerà le misure con provvedimento legislativo, con particolare riferimento all’ambito dei beni e servizi e della farmaceutica territoriale ed ospedaliera”. Per altri ambiti, ha proseguito, “si evidenzia che la programmazione sanitaria 2015 prevede già misure sull’appropriatezza prescrittiva ed erogativa, sull’attuazione del regolamento di riordino ospedaliero, sul completamento della concentrazione delle attività delle Centrali del 118 e sulla limitazione degli investimenti finanziati con contributi in conto esercizio”.
Per Foti, “le misure di contenimento delle prescrizioni inappropriate sono una invasione burocratica nel campo scientifico, come anche la riduzione della degenza negli ospedali. La Regione- ha sottolineato il consigliere nella sua replica- deve valutare nella sua autonomia e non facendosi dettare le regole dall’alto”.
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