In merito alla decisione della Regione di mettere a disposizione le risorse necessarie per far sì che il processo Aemilia si celebri a Bologna, Libera Emilia-Romagna ha espresso in un comunicato tutta la sua soddisfazione per una vicenda che sta per concludersi come deve essere. Ecco il comunicato:
“Fra qualche settimana partirà il processo “Aemilia”, il più grande e importante dibattimento che sia mai stato avviato contro la criminalità organizzata in Emilia-Romagna. Oltre 200 gli imputati, decine gli avvocati degli imputati e delle istituzioni e delle associazioni che, come Libera, chiederanno di costituirsi parte civile.
Un posto sufficientemente grande – in grado di ospitare tutti e attrezzato in modo da garantire la sicurezza e il regolare svolgimento delle fasi processuali – a Bologna non c’è. Ecco perché, nei giorni scorsi, il presidente del Tribunale di Bologna, Francesco Scutellari, ha lanciato l’appello alla città. O si trova una sede idonea o il processo è destinato a celebrarsi in altra città, a Milano o a Firenze. Pronta la risposta del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: La Regione interverrà per coprire le spese necessarie all’affitto della sede (forse un padiglione della Fiera) e agli allestimenti necessari. Libera Emilia-Romagna plaude alla decisione del presidente Bonaccini e auspica che, al più presto, possa essere individuata la sede idonea e possano iniziare i lavori necessari all’avvio del processo.
Le illegalità per le quali gli imputati sono stati rinviati a giudizio si sono svolte nella nostra regione, a danno di nostri concittadini, dell’economia sana e legale e degli imprenditori onesti. Sono stati realizzati atti che prefigurano un modello di società basata sulla corruzione, l’inganno, l’intimidazione, la prevaricazione dei più forti a scapito dei più deboli, il mancato rispetto delle regole, quindi, la riduzione della libertà e della democrazia. A questo modello di società noi diciamo no! È importante che il processo si celebri in questa regione perché è, prima di tutto, ai cittadini emiliano-romagnoli che ‘lor signori’ dovranno rispondere. È importate che il processo si celebri in Emilia-Romagna perché, oltre agli imputati, e ai loro avvocati, in quell’aula, dove si celebra la giustizia in nome del popolo italiano, sia garantita la presenza anche di quel popolo che ha deciso di stare dall’altra parte. A cominciare, come sta avvenendo nel processo “Black Monkey”, dai ragazzi delle scuole. Ecco perché: grazie presidente, il processo è a ‘Casa nostra’!”.
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