Giovedì 9 luglio si è svolto presso il consiglio comunale di San Giovanni in Persiceto, a cura dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, l’incontro pubblico dal titolo “Ospedale di San Giovanni in Persiceto, quale futuro?”.
Netta è stata la posizione di preoccupazione da parte dei rappresentanti sindacali in merito non solo al tanto vociferato “piano ferie”, ma al futuro stesso dell’ospedale di Persiceto. Ribadito il sacrosanto diritto da parte dei lavoratori del comparto sanitario all’utilizzo del periodo di ferie, la forte contrarietà è arrivata rispetto ad un “piano ferie” calato dall’alto, dai vertici dell’azienda USL, – come ha poi ribadito lo stesso sindaco di Persiceto Renato Mazzuca presente all’incontro -, dove tutto era già stato deciso. Da parte di Viler Zappaterra, responsabile CGIL Zona Terre d’acqua, si è sottolineato come rispetto al precedente piano ferie del 2014, questo piano vada ad incidere tre volte tanto, costringendo gli ammalati, perché la malattia non va mai in ferie, ad appoggiarsi su strutture private onerose. In realtà questo piano rappresenta solo la punta di una problematicità più ampia, che riguarda l’intero sistema sanitario nazionale. Sono sotto gli occhi di tutti gli ingenti tagli alla sanità, 25 miliardi, che gli ultimi governi (Berlusconi, Monti, Letta) hanno apportato e che lo stesso Governo Renzi ha ulteriormente incrementato (tagli per 2,3 miliardi). Per non parlare del blocco degli aggiornamenti contrattuali, il blocco delle assunzioni, la riduzione dei posti letto, l’allungamento delle liste d’attesa, ecc.
Il sindaco Renato Mazzuca, che ricopre anche la carica di presidente del Distretto socio-sanitario Pianura Ovest, durante l’incontro ha ribadito il proprio totale dissenso rispetto alle politiche di accorpamento estivo che l’Ausl ha “calato dall’alto”, senza possibilità di confronto tra le parti. Per questa ragione, come molti sapranno, Mazzuca ha presentato le proprie dimissioni dalla carica di presidente del Distretto socio-sanitario, per ribadire la contrarietà al “piano ferie” sia nel metodo che nel merito. Il sindaco ha poi ribadito che bisognerà poi fare i conti con il Decreto Balduzzi, che prevede la razionalizzazione dell’attività assistenziale e sanitaria nazionale, con un riordino per aggregazioni territoriali. Ma il primo cittadino si è detto fiducioso in merito al mantenimento del presidio ospedaliero persicetano, in quanto il territorio “ha già dato” in un recente passato, sacrificandosi già abbastanza.