Al via l’approvazione della legge di iniziativa popolare verso rifiuti zero
Approda in consiglio regionale, perché possa essere approvata dall’Assemblea legislativa entro il mese in corso, la proposta di Legge “Disposizioni a sostegno dell’economia circolare, della riduzione della produzione dei rifiuti urbani, del riuso dei beni a fine vita, della raccolta differenziata e modifiche alla legge regionale 19 agosto 1996 n. 31 (Disciplina del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi)”.
I Comuni proponenti, le associazioni territoriali tra cui WWF e Legambiente, Ecoistituto di Faenza che ha curato la redazione della legge, oltre all’intera rete di cittadini e comitati che si è aggregata in questi anni attorno a questa proposta, unanimemente, esprimono la loro soddisfazione per la volontà della Regione di voler finalmente portare a termine il percorso del testo iniziato ormai quattro anni fa.
Una proposta di legge di iniziativa popolare frutto di un lungo e intenso lavoro collaborativo che in questi ultimi 4 anni ha visto la partecipazione attiva, motivata e convinta, di circa 60 Comuni ed una Provincia della Nostra Regione (in rappresentanza di quasi metà della popolazione regionale) e di tante associazioni e comitati territoriali. L’obiettivo comune quello di portare l’Emilia Romagna verso la riduzione della produzione dei rifiuti e del riciclaggio della restante quota, così come indicato dalle norme europee, attraverso azioni di prevenzione, raccolta porta a porta, applicazione della tariffa puntuale sui rifiuti effettivamente prodotti, incentivazione del riuso e riciclaggio.
L’approvazione, in genere all’unanimità, della proposta di legge popolare da parte di tanti Consigli comunali è la riprova e la dimostrazione che le comunità non solo sono sensibili al tema rifiuti, ma che sono anche disponibili a mettersi in gioco in modo attivo e responsabile, all’interno del sistema democratico di questa regione e che le istanze “dal basso” dei cittadini sono una forma matura di partecipazione democratica alla vita civile del Nostro Paese.
La legge – dichiarano i promotori – contiene elementi che riteniamo innovativi, propositivi e positivi nella prospettiva concreta di un significativo “cambio di passo” nella gestione dei rifiuti. In particolare questa Legge introduce:
• un nuovo criterio di efficienza della gestione dei rifiuti basato sulla riduzione degli sprechi ed in particolare sulla riduzione dei rifiuti non riciclati, che sostituisce il criterio di percentuale di raccolta differenziata;
• un meccanismo economico automatico e progressivo che incentiva i comuni che minimizzano i rifiuti a smaltimento;
• la tariffa puntuale per cui la parte variabile del rifiuto è commisurata ai rifiuti prodotti, in particolare a quelli non riciclabili, responsabilizzando il singolo utente;
• finanziamenti alla trasformazione del servizio quali la raccolta porta a porta, la tariffa puntuale, i centri comunali del riuso, le azioni di riduzione dei rifiuti, l’impiantistica del riciclaggio, la ricerca sul rifiuto residuo finalizzata a modificare la progettazione di beni, materiali di consumo attualmente ancora non riciclabili.
• una maggiore trasparenza nell’informazione sulla gestione.
Ufficio Stampa – Legambiente Emilia Romagna