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La crisi morde ancora: nei primi 4 mesi dell’anno a Bologna chiusi 300 negozi

Tra gennaio e aprile 2015 continuano ad essere maggiori le cessazioni delle aperture di attività in tutti i comparti del commercio sul territorio provinciale bolognese, con un saldo negativo di circa 300 attività, che non segnala inversioni di tendenza rispetto ai quadrimestri precedenti. Sono i dati diffusi da Confesercenti Bologna in una nota. Nel settore del commercio alimentare si registrano 20 aperture di attività e 30 cessazioni con un saldo negativo di 10 unità, e ancora più negativo è il dato nel commercio non alimentare con 113 aperture e 230 chiusure in cui spicca la difficoltà del settore abbigliamento con 34 aperture a fronte di  67 chiusure, con 33 negozi di abbigliamento che hanno chiuso i battenti.

Il settore degli ambulanti segnala un dato negativo in controtendenza con il dato nazionale, con 32 aperture di attività a fronte di 64 cessazioni. I distributori di carburanti registrano nel quadrimestre zero aperture e 14 chiusure, e anche gli agenti di commercio hanno un saldo negativo particolarmente pesante con 135 nuove attività a fronte di 248 chiusure e un saldo negativo di 113 imprese. “Il Pil torna a crescere, ma non ci sono ancora segnali positivi per il settore del commercio a Bologna come nel resto d’Italia- afferma Massimo Zucchini presidente di Confesercenti Bologna- la crescita è sostenuta dalle esportazioni, ma mancano segnali di ripresa dei consumi interni, i soli in grado di avere un impatto positivo sulle attività commerciali”.

Agenzia Dire – www.dire.it

Gianluca Stanzani:
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