Nel giro di una settimana la Procura di Bologna dovrebbe chiudere l’inchiesta Aemilia e inviare gli avvisi di fine indagine a 224 persone. “Stiamo controllando imputazione per imputazione”, spiega il procuratore generale Roberto Alfonso, questa mattina all’assemblea pubblica convocata a Bologna dall’Anm dell’Emilia-Romagna. “Sono sicuro che entro il 28 giugno notificheremo gli avvisi di fine indagine”, afferma Alfonso, a cui seguiranno le richieste di rinvio a giudizio. Il procuratore rivendica la chiusura dell’inchiesta “a cinque mesi” dalle prime ordinanze. Uno “sforzo enorme e gigantesco” da parte di magistrati e uffici giudiziari, sottolinea il procuratore, “non posso che lodarli sia per la gestione delle indagini che per la gestione amministrativa del fascicolo”.
A maggior ragione ora si fa pressante la ricerca di un’aula bunker adeguata per celebrare l’udienza preliminare del processo Aemilia. Alfonso e il presidente del Tribunale di Bologna, Francesco Scutellari, hanno scritto al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, chiedendo un incontro che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni. “Il ministero, pur sollecitato, non ha ancora trovato una soluzione- tuona Scutellari- siamo estremamente preoccupati, il rischio reale è che decadano le misure cautelari detentive e questo sarebbe un’immagine veramente negativa per la giustizia italiana anche a livello internazionale. Non si pensa che il processo è il più importante per mafia che viene celebrato al nord. Questa è una grave lacuna”.
Per ospitare l’udienza preliminare di Aemilia, che “durerà qualche mese”, serve un’aula da almeno 350 persone, stima Alfonso, tra imputati e avvocati. Il Comune di Bologna “si sta dando da fare- spiega il procuratore- ma finora abbiamo visto locali inidonei”. Anche l’aula bunker della Dozza “è troppo piccola” e ha bisogno di lavori di manutenzione straordinaria. “C’è un progetto da 1,3 milioni di euro fermo al ministero da un anno”, sottolinea Alfonso. E’ stato visto anche un padiglione della Fiera, fa sapere Scutellari, che potrebbe essere il luogo giusto. Ma “c’è il problema delle spese” per l’affitto, a cui aggiungere i costi per l’arredo, le attrezzature e i trasporti.
Per questo, procuratore e presidente del Tribunale hanno scritto al ministro. “Orlando ha dato la sua disponibilità- afferma Alfonso- siamo in contatto e a giorni lo incontreremo”, sapendo che la “spesa è impegnativa” ma che al tempo stesso il ministero non ha molti fondi a disposizione. “Sono certo però che troveremo un’intesa- è fiducioso il procuratore- avendo la consapevolezza che si tratta di un processo importantissimo anche per l’immagine dello Stato”.
Agenzia Dire – www.dire.it