X

Piralide del bosso: come combatterla preservando le api

La Piralide del Bosso, di recente comparsa nel nostro paese, compie tre o quattro generazioni in un anno e trascorre l’inverno come larva in un bozzolo tra le foglie delle piante colpite. Le larve riprendono a nutrirsi all’inizio di aprile erodendo le foglie e, una volta completato lo sviluppo, danno origine alla prima generazione di adulti nel mese di giugno. Le generazioni successive possono provocare danni fino alla fine dell’estate.
Le infestazioni primaverili possono coincidere con la fioritura del bosso, molto attrattiva nei confronti delle api e di altri insetti impollinatori. È quindi opportuno adottare misure di lotta alle larve di piralide che non danneggino la salute umana e siano al tempo stesso rispettose di tutti gli organismi utili.
Le piante infestate si riconoscono dalle sottili ragnatele bianche che avvolgono la vegetazione attaccata (all’interno delle quali sono visibili minuscoli escrementi) e dalle rosure sulle foglie. Le larve appena nate si nutrono della pagina inferiore delle foglie, lasciando intatta quella superiore, mentre le larve mature attaccano l’intera lamina fogliare, lasciando intatta solo la nervatura centrale. Le larve, che a maturità raggiungono i 3-4 centimetri, hanno capo nero e corpo verde giallastro con punti neri.
Per combattere la Piradile, in caso di deboli infestazioni è sufficiente scuotere la pianta facendo cadere i bruchi (che andranno poi raccolti e soppressi) mentre per controllare forti infestazioni si possono utilizzare insetticidi microbiologici a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki, un batterio che, se ingerito dalle larve, ne provoca la morte in breve tempo. Questi prodotti, facilmente reperibili in commercio, non sono particolarmente tossici per l’uomo e non pregiudicano la vita delle api e degli altri organismi utili.
Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito del Servizio Fitosanitario Regionale e/o contattare i tecnici del C.A.A. “Giorgio Nicoli” S.r.l. (051/6802227).

Per quanto rigurda la tutela degli insetti impollinatori l’amministrazione comunale di Persiceto sta seguendo le direttive del progetto di gestione fitosanitaria del verde ornamentale e tutela delle api promoso da Conapi (Consorzio Apicoltori ed Agricoltori-Biologici Italiani Società Cooperativa Agricola) in partenariato con il Centro Agricoltura Ambiente “G. Nicoli”. Il progetto si propone di sensibilizzare i cittadini e gli amministratori dei Comuni della Regione Emilia-Romagna sull’importanza di una corretta gestione del verde ornamentale (pubblico e privato) per la salvaguardia delle api e degli altri insetti utili.
Le api sono un anello particolarmente sensibile e monitorato degli ecosistemi. Vengono infatti definite “sentinelle dell’ambiente” e il loro malessere segnala, in maniera inequivocabile, un peggioramento delle condizioni di vita, dal punto di vista della salubrità, anche per gli esseri umani. Api, farfalle e impollinatori selvatici, visitano i fiori di alberature stradali, parchi pubblici e giardini privati e un utilizzo errato di prodotti insetticidi sulle piante ornamentali viene spesso rilevato dagli apicoltori in quanto gli allevamenti ubicati nelle vicinanze dei centri urbani subiscono danni per morie.

comunepersiceto.it

Gianluca Stanzani:
Related Post